Qualcuno lo ha già definito il Mondiale delle sorprese, visti i risultati non proprio positivi delle principali favorite, ma è davvero così che sarà l’edizione russa della principale competizione calcistica per Nazionali?
Vero che era difficile, o persino impensabile, giocare la vittoria messicana sulla Germania campione, ma allora cosa diciamo a fare che il pallone è rotondo? In realtà la considerazione logica è che le favorite dovrebbero avere un mese di partite davanti a se e se sei in forma già alla prima con quale condizione arrivi eventualmente in finale? Con la lingua penzoloni?
Chi si ricorda il girno iniziale dell’Italia Mundial nell’ottantadue? E come è finita? Meglio dare tempo al tempo e aspettare gli sviluppi di un Torneo che avrà certamente le sorprese negative, come quelle positive, ma difficilmente vedrà vincenti la Russia o l’Islanda, al di là della simpatia che ormai tutti proviamo per i “vichinghi”, o il fatto che i padroni di casa siano euforici per le due vittorie iniziali, ma restano pur sempre una formazione non certo trascendentale.
Detto questo, ci si aspettava certamente di più da molte squadre, a partire proprio da tedeschi, argentini e brasiliani, pieni di talenti, ma forse anche per questo un tantino “supponenti” nell’approccio iniziale, così come era difficle pensare alle sconfitte di Polonia e Colombia, contro avversarie quali Giappone e Senegal.
Chi allora ha mostrato le cose migliori, o perlomeno rispettato i pronostici? Facile dire che l’incontro più intenso e bello sia stato Spagna-Portogallo, in cui uno CR7 favoloso ha messo alle strette una Espana dimostratasi comunque di tutt’altra pasta di quella di Brasile 2014!
Altra formazione che ha impressionato è la Croazia, cui non mancano i campioni, ma che ha sempre buttato al vento le tante possibilità avute per non essere mai riuscita a trasformare tanti calciatori in una squadra vera; se i croati sapranno compattarsi diventeranno la mina vagante della competizione, perchè in quel caso nessun traguardo sarà loro vietato.
Un gradino sotto queste formazioni metterei la Francia, ricca anch’essa di talenti, ma che ha faticato più del previsto contro un’Australia non certo tra gli spauracchi mondiali; la ricchezza di talenti francesi è evidente e basta dare uno sguardo alla lista dei convocati per accorgersene, però anche ai transalpini serve un bagno d’umiltà per arrivare in fondo alla lunga via che intendono percorrere.
Considerazione meritano poi Belgio ed Inghilterra, con i rossi che sembrano sempre sul punto di diventare una big, ma sistematicamente si perdono e gli albioni cui pare che quel gol/non gol che è valso la vittoria del Torneo 1966, sia diventato un vero e proprio incubo, dato che anch’essi partono sempre tra le formazioni più accreditate per poi finire immancabilmente tra le delusioni più grandi.
Il secondo turno, già iniziato, ci darà certamente qualche indicazione e qualche risposta in più e qualcosa ha già detto, come la qualificazione russa e l’eliminazione, quasi certa, dell’atteso Egitto di Salah, il celebrato attaccante del Liverpool che, fermo dalla finale di Champions, è arrivato al Mondiale ben distante da una condizione decente e poco ha potuto fare per aiutare i propri compagni.
Saprà risalire chi ha steccato all’esordio? Saprà Messi liberarsi dalla sindrome CR7 e dare il giusto apporto all’Argentina? E l’infortunio di Neynar è davvero poca cosa o il Brasile dovrà farne a meno anche solo per l’incontro contro la Costarica?
Tanti interrogativi, tanta attesa, perchè chi vuole andare avanti non ha molto tempo da perdere e sbagliare nuovamente potrebbe davvero riservare sin da subito sorprese clamorose e certo impensabili alla vigilia.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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