Evidentemente Torino non deve essere al centro dell’interesse nazionale ed internazionale, e che non se ne comprenda il perché è una bella domanda, cui rispondono in maniera esplicativa la TAV, le Olimpiadi invernali del 2026 e adesso anche Parco Valentino, solo l’ultima delle “stonature” verso una città che meriterebbe ben altra considerazione e ….
Che la TAV sia argomento di scontro è notorio, chi è per il si, chi per il no, ma tutto sommato ci può stare una contrapposizione di idee e visioni, e poi il pluridecennale protrarsi dell’opera non favorisce certo il placarsi di queste diverse vedute.

Le Olimpiadi invernali potevano essere invece un’occasione di crescita ulteriore della città, pur se l’organizzazione sarebbe stata in realtà della troica con Milano e Cortina d’Ampezzo; però Torino partiva dalla base della manifestazione del 2006 e, questa volta, si sarebbero benissimo potuti evitare gli errori del passato, per avere nuovamente i fari dello sport, e non solo, mondiali puntati addosso.

Stesso discorso per Parco Valentino, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, in un crescendo di standisti e visitatori (700.000 quelli dell’edizione appena conclusa, con un giro d’affari di circa 4 milioni di euro) che però non ha impedito che dal prossimo anno la manifestazione si trasferisca a Milano, con le date persino già decise!
A cosa si deve questo reflusso negativo e la perdita certificata di introiti e posti di lavoro, visibilità e quindi crescita della città e della sua economia? Non è per nulla difficile fare nome e cognome di chi è riuscito in questa splendida impresa al contrario, anzi più che nome e cognome bastano due lettere ed un numero, anche se con “anime” negative diverse, perché in realtà queste due lettere ed un numero sembrano tanto alla vecchia Democrazia Cristiana, dove se erano in tre avevano quattro visioni diverse; peccato che nella DC c’era comunque gente che sapeva fare politica ed anche operare al meglio e nell’interesse non solo proprio ma del Paese, mentre oggi ….
Perché dico anime diverse? Perché per quanto riguarda l’Olimpiade è stata la sindaca a non volerle, magari facendo un po’ la “furba” per avere più peso rispetto alle altre città organizzatrici, ma rimanendo poi con il cerino in mano e riuscendo a perdere una bella e grande opportunità, perché la politica nazionale della “sua” parte è rimasta a guardare e lasciato decidere, tanto per cambiare, gli alleati.

Per quanto riguarda Parco Valentino, certo gli organizzatori hanno le loro colpe, ma se vi mettono i bastoni tra le ruote in tutti i modi possibili ed immaginabili, voi cosa fareste? Come reagireste di fronte a quelle che, pare, siano state le parole del vice sindaco, secondo il quale se fosse dipeso da lui Parco Valentino non sarebbe mai neppure nato e che purtroppo era stata vana la speranza di una bella grandinata che avesse distrutto tutto l’allestimento della manifestazione?
Oggi rimangono i bla bla soliti delle due lettere ed un numero, che se fossero stati all’opposizione avrebbero strepitato e gridato al complotto, minacciando ritorsioni e le solite fanfaronate e che una volta assisi sulle poltrone che contano si fanno andare bene persino tutte le bizzarrie e le situazione ombrose dell’alleato di governo, che al solito se la ride e manda bacioni facendosi bellamente i cavoli suoi.
Probabilmente c’è in Italia qualcuno che vuole farci tornare al Medioevo, alle carrozze a cavallo o all’andare a piedi, salvo però spostarsi con le auto blu, mai così di moda e mai così tante, visti anche gli ultimi e per nulla necessari acquisti, anche se il 14 luglio è in arrivo ed a qualcuno potrebbero fischiare le orecchie pensando alla presa della Bastiglia.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Carlo Benedicenti

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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