Diego Della Valle

L’ imprenditoria italiana può contare anche sull’ eccellenza calzaturiera di Diego Della Valle. Imprenditoria e design applicata alla moda fanno della Tod’s un’ azienda dinamica e al passo con i tempi. Insomma, un vanto per l’ imprenditoria del nostre bel paese, ammirata e invidiata anche all’ estero. Della Valle (classe 1953), però, non è sempre stato un uomo di affari. Ifatti, oltre agli studi di marketing, l’ imprenditore originario di Porto Sant’ Elpidio ha saputo sporcarsi le mani e iniziare dal basso. Nel 1975, Diego entrò a lavorare nella piccola azienda del padre, gestendola insieme a lui e da allora non si è più fermato. I favolosi anni ’80 portarono grandi benefici alla Tod’s ma anche ad altri marchi come Hogan e Fay. Oltre all’ espansione in tutta Italia della sua azienda, arrivò anche la quotazione in borsa, importante ma, soprattutto, necessaria, per qualsiasi azienda che si vuol definire tale. Oltre alla sua fabbrichetta, un buon imprenditore deve guardarsi attorno e così, tra il 1996 e il 1998 Della Valle decise di allargare le proprie mire, entrando nel consiglio di amministrazione della Banca Comit e della Banca Nazionale del Lavoro, acquisendone di quest’ ultima anche il 4%. Nel 2003, Della Valle, entrò nel consiglio di amministrazione del Corriere della Sera, mentre l’ anno prima acquistò la società di calcio della Fiorentina. Negli anni successivi l’ imprenditore marchigiano (sempre insieme a suo fratello Andrea), ha acquisto azioni rilevanti della Piaggio, della Bialetti, della Ferrari e di Cinecittà, firmando anche un contratto di sponsorizzazione, a nome della Tod’s, per il restauro del Colosseo. Come viene ripetuto spesso in tutti gli ambiti, per fare soldi bisogna spendere soldi e questo Diego Della Valle ha saputo farlo bene, tanto che nel 2011 la rivista statunitense Forbes lo ha inserito in compagnia di suo fratello Andrea, nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. Infatti, Della Valle possiede, attualmente, un patrimonio di circa 1,5 miliardi di dollari. Attraverso il duro lavoro e la consapevolezza in se stessi si possono raggiungere grandi risultati e se poi si riescono a oliare anche determinate ruote, il gioco è fatto. Della Valle, però, ha bene in testa come fare le cose e sembra che per lui e la sua famiglia non ci sia spazio per nessun tipo di compromesso. Ascoltando attentamente le sue affermazioni durante alcuni programmi televisivi, si può arrivare a capire come questo imprenditore intenda il suo lavoro, e guardi il suo successo attraverso gli occhi dei suoi dipendenti che, puntualmente, ringrazia per tutto quello che fanno per l’ azienda. Il successo del capo di un’ azienda è composto al 90% dal lavoro dei suoi dipendenti. All’ Italia serve davvero tanto che uno come Della Valle esprima il suo pensiero a sfavore o contro i nostri governanti. Un uomo che si è fatto da solo e continua a collezionare successi, ma nonostante questo parla in maniera umile e giusta, bacchettando i fannulloni della politica ed elogiando i politici che almeno provano a cambiare le cose, è da prendere come modello positivo. Ci vorrebbero più uomini del genere e meno teste di cocco nella nostra politica. Se vogliamo spazzare via il marciume, non aspettiamo i netturbini, ma prendiamo una pala e cominciamo a spalare.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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