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Grande delusione sulle attese: la crescita italiana, nella parte finale del 2015, ha subito una grossa frenata. Nel quarto trimestre dello scorso anno, secondo la stima preliminare dell’Istat, il prodotto interno lordo, era aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente risultando quindi inferiore rispetto alle previsioni dello stesso Istituto di statistica che a dicembre prevedeva “un +0,2%, con un intervallo di confidenza compreso tra 0 e +0,4%”. La crescita su base annua si è invece attestata all’1%.

L’istituto di statistica ha spiegato che la variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’industria e di aumenti in quelli dell’agricoltura e dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall’apporto positivo della componente estera netta.

Nello stesso periodo, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,9% nel Regno Unito, dell’1,8% negli Stati Uniti e dell’1,3% in Francia.

Con la chiusura dei quattro trimestri, l’Istat fornisce anche la prima stima dell’intero 2015 (‘ufficialità arriverà a marzo): la variazione annua del Pil, calcolata su dati trimestrali grezzi, e’ pari allo 0,7% (ma scende allo 0,6% se si corregge il dato per gli effetti di calendario), inferiore al +0,9% indicato dal governo nella Nota di aggiornamento al Def e anche alla previsione dello 0,8% indicata a dicembre dall’Istat stesso in termini di variazione annuale del Pil non corretto per gli effetti di calendario.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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