A Napoli si respira un clima di grande tensione tra Aurelio De Laurentiis e i sostenitori della squadra partenopea.

Tutto nasce da alcune dichiarazioni rilasciate, circa una settimana fa, dal patron che avrebbero fatto innervosire parte della tifoseria. Su tutti, i supporters della Curva A del Napoli che, nella giornata di oggi, hanno contestato l’operato del presidente con quattro striscioni posizionati in quattro punti diversi della città. Attacchi duri a De Laurentiis, nei quali si leggono insulti pesanti (“Meglio cinesi che cerebrolesi”, in risposta all’affermazione provocatoria del presidente “Vi meritereste i cinesi”) e l’invito a lasciare il club a persone più affidabili e “che sappiano rispettare Napoli”.

Le proteste non si fermano però qui e nel mirino dei tifosi finisce anche la gestione del mercato. L’arrivo di Carlo Ancelotti in panchina aveva fatto sognare in grande i partenopei, sicuri che qualche top player (a inizio giugno si pensava a David Luiz, Vidal e Benzema) si sarebbe trasferito in Campania. Negli ultimi giorni si era parlato anche di un possibile ritorno di Cavani, ma il presidente ha negato qualunque voce di mercato relativa al Matador. Tra i nuovi arrivati troviamo Meret, Karnezis, Fabian Ruiz e Verdi, giocatori di buon livello ma non paragonabili a quelli citati in precedenza.

Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss per dire la sua su quanto accaduto: “Curva A e Curva B fanno il loro mestiere, lo stanno facendo da anni e non sono dell’idea di un calcio universale e imprenditoriale come il nostro. Ormai queste cose non mi sorprendono più. La libertà di espressione va garantita, che continuino a protestare, viva la Curva A e la Curva B”.

Parole che faranno sicuramente discutere e che potrebbero scatenare altre reazioni da parte della tifoseria partenopea.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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