Non passa giorno, anzi ora, che tra gli alleati di governo nasca un problema nuovo, magari anche due, così, per non farsi mancare niente.
I giornali, gli opinionisti, l’opposizione, parlano continuamente di accordo alla frutta, di crisi acclarata, di accordo finito, ma poi…
…Poi, dopo giorni o settimane di insulti via social, i due vice premier si incontrano, fanno due conti e ritrovano la pseudoarmonia per continuare a braccetto giusto il tempo di salire in auto e ricominciare la tiritera daccapo!
Ma perché quindi non si rompe tutto, ognuno per la sua diversissima strada e che siano gli elettori a doverci dare eventualmente un nuovo assetto politico?
Da parte delle due lettere ed un numero, credo sia chiaro che tornando alle urne il giocattolo sarebbe ormai rotto; di tutti i capisaldi e le promesse elettorali, infatti, cosa resta?
TAP, Ilva e TAV sono macerie fumanti di sconfitte ed anche il Reddito di Cittadinanza è una farsa iniziata dalla fine di una castello (prima i soldi e poi la struttura) da dove un giorno sì e l’altro pure spuntano tutte le magagne ed i furbi di quando una cosa è fatta solamente a fini elettorali e mancano tutti i requisiti perché possa essere un provvedimento serie ed utile.
D’altra parte ho tanto l’impressione che gli italiani si siano fatti sviare da promesse e parole che all’opposizione fanno presa e sono facili da buttare lì insieme ai vaffa ed agli insulti, ma se vinci le elezioni non basta prendersela con…
Quelli di prima, specialmente se non hai competenze e conoscenze.

E poi chi comanda davvero nel movimento? Davvero lo fa Giggino? O il “pasionario”? E Grillo, che ha trovato in molti seguaci chi fa il comico meglio di lui? Sarà, ma uno che si fa dare 300 euro al mese da tutti quelli che fa candidare ed andare in Parlamento, che dite, non è il più furbo di tutti? Specie se fa i comodi suoi ed ottiene benefici stando un passo indietro e fuori dalla pastoia?
E chissà se abbiamo pensato e ci siamo accorti che nelle stanze governative ci sono gli amici, i parenti, gli amici degli amici, per una spesa cresciuta a dismisura rispetto ai “ladri” di prima? Per cosa poi? Un premier taroccatore non eletto (ma non era uno scandalo?), un ministro del lavoro che avrà lavorato si è no cinque giorni in vita sua; un ministro dei trasporti che faceva l’assicuratore, probabilmente ramo auto perché altrimenti andava alla sanità, che l’unico provvedimento preso è stato trovare una nuova palestra, visto che lui lavora tutto il giorno schiena sulla panca… Scusate, era pancia a terra… E via di seguito, tralasciando gli esperti economici con la laurea breve ed esperienze da stadio!!!

Lasciamo poi perdere i sindaci, il migliore dei quali è stato fatto fuori dal movimento ma è stato rieletto sindaco dai propri cittadini, mentre la Virginia e la Chiara hanno dimostrato che è meglio cambino mestiere, magari la prima all’AMA, ma a guidare i camion e la seconda a fare nuovamente la signora della borghesia torinese, altro che prendere in giro le madamin!
E Matteo, invece? Come mai il grande affabulatore, quello che fa l’amicone e da una pacca sulla spalla di Trump e si bacia in bocca con Putin, non fa saltare il banco?

Di sicuro, il vecchio responsabile dei “giovani comunisti padani”, sa far di conto, e meglio dei due lettere e un numero (ma non ci vuole un genio per questo), perché a breve bisogna mettere mano alla manovra 2020 e qualcuno a cui dare la colpa ci vuole ….
Anche se, a pensarci bene, tornare a votare quando non hai almeno il 51% può essere dura e qui sorge spontanea una domanda: meglioGiggino, che “manovri” come ti pare tra la Nutella e qualche bacione, o la “Sora” Giorgia che mica è altrettanto facile da gestire?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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