Mentre sta crescendo la povertà al Sud due italiani su cinque, il 39% delle famiglie, non era in grado di risparmiare nel 2016 per le ristrettezze del bilancio domestico, la necessità di onorare un mutuo e una buona dose di debiti strutturati. E’ quanto emerge dal Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane presentato oggi a Roma dalla Consob.
L’indagine realizzata dalla Commissione svela che poco meno del 25% delle famiglie pianifica e monitora gli obiettivi raggiunti nel tempo, mentre oltre il 50% controlla entrate e uscite familiari.
Solo il 24%, tuttavia, lo fa avvalendosi di note scritte. Il 13% degli intervistati rispetta sempre il budget, mentre il 30% non ha percezione della propria solidità economica.

Gli italiani risparmiano soprattutto per fronteggiare imprevisti, ma guarda anche a obiettivi di medio termine. Ricchezza netta italiani stabile a livello pre-crisi
Nel corso del 2016 la ricchezza netta degli italiani è rimasta stabile ai livelli pre-crisi. E’ quanto emerge dal “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane 2017”.
Secondo il dossier, lo scorso anno, in linea con gli andamenti rilevati nell’area euro, è proseguita la crescita del reddito disponibile delle famiglie italiane.
Il tasso di risparmio domestico e lievemente aumentato, anche se continua ad attestarsi a un livello inferiore ai valori di lungo periodo e alla media dell’Eurozona. Gli indicatori di indebitamento delle famiglie – pur superiori al dato registrato prima del 2007 – rimangono significativamente più contenuti di quelli europei.

Nel mercato del credito, i prestiti alle famiglie hanno raggiunto il livello più alto dell’ultimo triennio, sebbene soprattutto in Italia la domanda mostri un andamento discontinu per le incertezze lavorative a tempo indeterminato.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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