“Non litighiamo, we are friends”: così il premier italiano Giuseppe Conte ai giornalisti che fotografavano la stretta di mano con Juncker al suo ingresso al palazzo Berlaymont della Commissione Ue. Ha preso il via, dunque, a Bruxelles l’atteso incontro tra il premier e il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker convocato dopo la bocciatura della manovra italiana.

All’incontro partecipa anche il ministro dell’Economia Tria. – Questa sera, il presidente del Consiglio e Tria cercheranno di convincere i vertici della Commissione a dare tempo al governo, si parla di sei mesi, prima di attuare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. La scommessa è che, nel frattempo, l’economia italiana riprenderà a girare, favorita dalle misure per gli investimenti previste in manovra.

Conte: “Non rinunciamo a riforme, negozieremo con Juncker” – “Non so perchè i giornali scrivano di cambiamenti. Ho parlato di rimodulazione alla luce delle determinazioni del Parlamento – ha detto il premier, Giuseppe Conte, a margine del Forum Med – La legge di Bilancio viene approvata dal Parlamento, quindi stiamo a vedere poi queste eventuali rimodulazioni che verrano fatte, ma nessuno ha mai ragionato di rinunciare a quelle che sono le riforme qualificanti del nostro programma di governo.

Noi abbiamo fatto un piano, un budget molto preciso, ora stiamo definendo nei dettagli le misure di questa riforme, poi arriveranno le relazioni tecniche sull’impatto economico di queste riforme, euro più, euro meno e sapremo l’impatto”, ha aggiunto. “Rimarrà tutto, le faremo, le abbiamo promesse e chiaramente è una manovra impostata che va realizzata nel modo in cui è stata impostata con gli obiettivi che ci siamo prefissi,  quindi ribadiremo la convinzione in questa manovra”, ha proseguito Conte. “Con Juncker negozieremo a oltranza nella misura in cui siamo disponibili a un dialogo costruttivo. Non dico parole a vanvera, siamo convinti che è interesse dell’Italia e dell’Europa che questa negoziazione debba mantenersi aperta”, ha concluso il premier.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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