I consumi degli italiani nel 2018 aumenteranno soltanto dell’1%, la crescita minore dal 2014 ed “inferiore all’1,4% auspicato dal Def”. E’ quanto si legge nell’indagine macroeconomica condotta dal Cer per Confesercenti, secondo la quale, inoltre, la debolezza proseguir anche nel 2019 (+1%) e si accentuera’ (+0,7%) nel 2020.

In valori assoluti, si tratta di circa 5 miliardi di euro di spesa all’anno in meno rispetto alle previsioni nel 2018-2019-2020. In frenata anche il Pil con +1,3% nel 2018, +1,2% nel 2019 e +1,1% nel 2020.

Se scattassero gli aumenti dell’Iva i consumi rallenterebbero nel 2020 fino a crescere solo dello 0,3% mentre il Pil si arresterebbe ad uno +0,8%. E’ quanto si legge nelle previsioni macroeconomiche realizzate dal Cer per la Confesrecenti.
La variazione dei consumi, secondo l’indagine, si abbasserebbe allo 0,8% gi nel 2019. L’Italia, sottolinea lo studio, resta quindi indietro nel superare la recessione rispetto ai partner europei. A dicembre 2017, infatti, i consumi delle principali economie europee sono tutte al di sopra del 2007, ultimo anno prima della crisi: in Germania segnano il 10,9% in più, in Francia l’8,6% e nel Regno Unito il 5,5% in più. In Italia, invece, sono ancora al di sotto dei livelli del 2007 del 2,7%; pari a circa 26,3 miliardi di euro in meno.

Un gap che, di questo passo, recupereremo solo nel 2021, ben 14 anni dopo la crisi.
A pesare sui consumi l’indebolimento del potere d’acquisto, la cui crescita si è dimezzata passando dal +1,4% del 2015-2016 al +0,7% di quest’anno. Ma incide anche il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie consumatrici. Tra gennaio ed agosto del 2018, infatti, l’indice di fiducia delle famiglie sceso dello 0,3%, contro la crescita del 2,6% registrata nello stesso periodo del 2017.

“I consumi delle famiglie sono, purtroppo, il grande malato della nostra economia”, commenta Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti.
“Con queste prospettive economiche, essere e rimanere una piccola impresa in Italia sempre più un’impresa”. “Come se non bastasse un’economia in netta frenata, il sistema Paese italiano sembra quasi diventato strutturalmente anti-impresa.
Basti pensare alla pressione fiscale sulle PMI, già oltre il 60%.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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