Il Summit sul clima iniziato ieri a Parigi dovrà affrontare molti problemi urgenti e trovare – si auspica – una tempestiva soluzione. Fra le situazioni di maggiore criticità vi è l’inquinamento della città di Pechino.

Da venerdì, la capitale cinese è avvolta in una densa nube di smog altamente pericoloso, al punto che le autorità hanno raccomandato ai cittadini di uscire il meno possibile.

I livelli di inquinamento atmosferico a Pechino hanno raggiunto e superato largamente i limiti della qualità dell’aria previsti dalle norme, di ben 19 volte. In particolare, la concentrazione delle Pm 2,5 nell’aria (composti organici tossici e metalli pesanti in grado di penetrare il tessuto polmonare) ha superato i 580 microgrammi per metro cubo in diversi distretti di Pechino. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, il livello di sicurezza di particolato di fino a 2,5 micrometri è stimato in meno di 25 microgrammi per metro cubo.

Il centro meteorologico cinese ha portato lo stato di rischio da giallo ad arancione, il secondo allarme più grave. Stando ai dati di previsione diffusi dal Centro Meteorologico Nazionale cinese, lo smog continuerà ad avvolgere molte parti del nord della Cina.

Nel frattempo, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo a Parigi alla conferenza mondiale sul clima, ha affermato: “Abbiamo una grande responsabilità, siamo chiamati a disegnare il futuro del mondo”, ed è arrivato “il momento di agire. E’ un grande privilegio poter allestire la scena dove i nostri figli vivranno. Come politici – ha proseguito Renzi – siamo chiamati a realizzare un capolavoro, ma potremo solo imitare la cosa più bella, la natura, che va difesa e va difesa da noi stessi. Grazie se riusciremo a trasformare una sfida nella più bella delle opportunità”.

“Fino a qualche anno fa – ha continuato il premier – erano i biologi ad occuparsi dei cambiamenti climatici. Oggi sono gli economisti che ci dicono che è il momento di fare la nostra parte”. Dunque quella del clima “è una questione economica, ma anche etica e morale”, che richiede “uno sguardo politico”.

Riferendosi poi all’Italia: “Vi porto la voce di un Paese che ha le carte in regola: siamo avanti in molti settori; siamo primi al mondo per l’apporto del fotovoltaico al mix energetico; con la nuova legge di bilancio abbiamo messo miliardi di euro da qui al 2020 sul climate changing”. E poi, ha aggiunto, “il ruolo dell’Italia poggia anche su due straordinari players, due champions, Eni ed Enel, che hanno saputo cambiare pelle e diventare leader del rinnovamento, l’Eni in Africa e l’Enel in Sudamerica”. “Nella nuova legge di stabilità – ha sottolineato Renzi- abbiamo messo 4 miliardi di euro sul climate change da qui al 2020”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui