Iniziamo dagli ultimi?

Spazio ovviamente a Luciano Spalletti, che nel ritiro di Riscone “becca” un tifoso che sta insultando Ranocchia e con un lessico colorato e colorito dà il via ad un duello verbale dove, alla fine, una parola spicca su tutte: co****ne!

Figuriamoci se non c’è chi ha girato tutta la scena, pur se il dialogo è mozzo, dato che spicca unicamente la voce del neo allenatore interista con il suo “educato” linguaggio, mentre una parte dei presenti applaude le esternazioni del mister.
Naturali anche le reazioni del web e di molti addetti ai lavori (tutti giornalisti, ovviamente) e qui le opinioni sono le più disparate, come c’era da immaginarsi, e d’altra parte Spalletti da toscano sanguigno quale è non è nuovo ad episodi sopra le righe, anche se solitamente usava termini un tantino meno … espliciti!
Per i botti andiamo a Genova, sponda rossoblu, ed a Palermo, dove a quanto pare non mancano i tuoni anche con il cielo sereno, dato che il Presidente Preziosi ha annunciato di aver ceduto la Società, mentre Zamparini chiudeva al contrario la telenovela con Paul Baccaglini, ritrovandosi, chissà come mai, la finanza in sede ed in casa.

Promessa mantenuta dunque a casa Genoa dopo contestazioni infinite e rivoluzioni della rosa non più annuali ma semestrali, con risultati di conseguenza e subbuglio tifoso ad ogni piè sospinto; Preziosi d’altra parte è sempre stato personaggio alquanto pittoresco, come ricordano bene a Saronno e Como, e le ultime stagioni del Grifone (UEFA conquistata, ma persa per problemi di bilancio) non sono certo da manuale di conduzione societaria.
Staremo a vedere chi sono gli acquirenti dei rossoblu e da dove arrivano, dato che al momento Arenzano può valere Pechino, mentre a Palermo l’unica cosa certa è che Zamparini non ha ancora trovato il proprio erede, pur se, dopo Baccaglini, si parla di Franck Cascio come di un probabile acquirente della Società rosanero.
Clamoroso comunque il dietrofront della trattativa con Baccaglini dopo mesi e mesi di chiacchiere, rassicurazioni, piani (più o meno) industriali e rateizzazioni del pagamento; ufficialmente (Zamparini docet) tutto è saltato perché sono sparite le indicazioni sui soldi per il mercato e quelli per la ricostruzione del nuovo stadio, ma non ci stupiremmo se in realtà fossero i tempi dilazionati ad aver inciso o magari il fatto che il denaro assomigliasse più a quello del Monopoli che agli euro…

E i colpi?

Può esserci un colpo maggiore della firma di Cassano per il Verona? Ma vi pare che spendere 30, 40 o 50 milioni per qualche giovane atalantino, fiorentino o del Burundi, possa valere il ritorno in campo di Fantantonio?
E volete mettere quale valenza avrà la coppia Pazzini-Cassano che nel 2009/2010 con 28 gol complessivi aveva portato la Samp ai preliminari di Champions? Aggiungendo poi il talento di Cerci viene fuori un attacco che il Verona, come minimo, diventa il candidato numero uno per la zona UEFA!
Certo fa molto caldo e a volte il caldo gioca brutti scherzi, ma davvero Cassano vale tutto l’incenso sparso come fosse Gesù che cammina sulle acque? Possibile che in Italia si parli così tanto di talenti sprecati perché alla fila per il cervello si è preferita quella dove distribuivano le scarpette tassellate?
Cassano non correva a vent’anni e lo farà a trentacinque dopo che dal 2014 ad oggi è sceso in campo 45 volte, non sempre dall’inizio e mai negli ultimi dodici mesi? Vero che il livello del calcio nostrano è alquanto basso e troppi mezzi giocatori vengono elevati a fuoriclasse (finivano in castigo nel corridoio della scuola?), ma allora tanto valeva ingaggiare Gianluca Vialli che a cinquantatre anni, sarei pronto a scommettere, corre di più di Fantantonio!

C’è ancora un secondo colpo e questo è un colpo “familiare” dato che insieme a Gigione (sempre se firma) il Milan avrà un altro Donnarumma in rosa, ovvero Antonio, anche lui portiere, che arriverà niente popò di meno che dall’Asteras Tripolis per vestire la maglia di terzo “guardiano” rossonero, per la modica cifra di un milione netto l’anno; pare che anche il cognato di Gigio sia stato proposto da Mino-nostro ai rossoneri, ma lui preferisce l’opera lirica (ricordate “i pagliacci” non di Leoncavallo ma per i dirigenti del diavolo) e poi si è preferito limitare la Donnarummiade ad un duo invece che un terzetto, altrimenti di questo passo veniva fuori un coro!

Lo so che sono lungo, ma per i “colpetti” lo spazio non sarà troppo, anche perché è riservato alle trattative concluse per ragazzini magari ancora minorenni, che però tra costo e bonus valgono più di certe aziende nazionali private e pubbliche!
Certo bisogna scommettere arrivando per primi su talenti che altri potrebbero “scippare”, ma quanto è logico pensare di spendere decine di milioni su un sedicenne o un diciottenne che la Serie A ancora non l’hanno vista, se non dalla tribuna o in spezzoni che non significano nulla?
Vero che nel calcio girano cifre folli, ma è anche vero che ci vorrebbe un limite, e poi ci stupiamo dei debiti pallonari o del fatto che fatturino più gli agenti dei calciatori che il Napoli, la Roma o le milanesi…

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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