Si estende la protesta dalle campagne italiane fino a Roma dove in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, sono arrivati gli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva ed i pastori messi in ginocchio dalle speculazioni sulle quotazioni del latte volute dall’Europa.

Di fronte agli insopportabili ritardi ed ai rimpalli di responsabilità, spiega la Federazione Nazionale di Coldiretti, nell’affrontare la drammatica emergenza dei danni provocati dal gelo e dalla Xylella che avanza inarrestabile distruggendo milioni di ulivi secolari, migliaia di agricoltori della Coldiretti guidati dal Presidente Ettore Prandini sono stati costretti a lasciare le proprie aziende, ma ci sono anche i pastori sardi per far conoscere alle istituzioni nazionali la tragedia del latte di pecora sottopagato con un grande striscione “Rispetto per la tragedia dei pastori sardi” davanti a bidoni di latte accatastati. I pastori regalano pecorino romano nella piazza colorata di giallo da gilet, palloncini, bandiere, striscioni e cartelli in cui si legge tra l’altro “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”, “Senza agricoltura non si mangia”, “Burocrazia fa più danni delle calamità”.

L’obiettivo – sostiene la Coldiretti – è garantire un futuro ad un settore strategico per il Made in Italy e difendere il lavoro, l’economia e il territorio. Lo scorso anno sono stati cancellati centomila posti di lavoro in Italia nella filiera dell’olio extravergine di oliva con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati. La crisi dell’olio Olio di oliva Made in Italy razionato con le scorte di extravergine che saranno esaurite entro i primi quattro mesi del 2019, per effetto del crollo del 57% della produzione che scende ad appena 185 milioni di chili, su valori minimi degli ultimi 25 anni. E’ quanto emerge dalla protesta Salva Made in Italy degli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie.

Circa un milione di litri di latte è stato lavorato per essere dato in beneficenza, dato in pasto agli animali o gettato per colpa dell’atteggiamento irresponsabile degli industriali che ha portato i pastori all’esasperazione di fronte a compensi inferiori a 60 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione della manifestazione davanti a Piazza Montecitorio. “Per affrontare l’emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un efficace coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale” afferma ancora una volta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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