A 80 anni dalla sua nascita Cinecittà ritorna pubblica. Lo annuncia Istituto Luce-Cinecittà, sottolineando che l’assemblea dell’istituto ha sottoscritto oggi l’atto di acquisizione di Cinecittà Studios che riporta lo storico complesso romano e le sue attività di produzione sotto la gestione pubblica.

Al via il progetto di sviluppo e rilancio, che il presidente e il consiglio di amministrazione hanno presentato al ministro di cultura e turismo Franceschini e all’approvazione del socio unico, il ministero dell’Economia.

Disegno generale del progetto, spiegano da Istituto Luce-Cinecittà, è l’unificazione delle attività di Cinecittà Studios, più strettamente legate alla gestione dei Teatri e alla produzione di opere audiovisive, con le attività storicamente coordinate da Istituto Luce-Cinecittà. Un risultato, fa notare l’Istituto Luce (che ringrazia Mibact, Mef ma anche gli enti locali, la Farnesina e gli istituti di cultura) che arriva dopo il riconoscimento di Roma Città Creativa Unesco per il Cinema e frutto della collaborazione del cinema pubblico con gli autori, gli imprenditori e le principali istituzioni del settore. Mentre l’auspicio, viene sottolineato, è che “in tempi brevi possa concorrere al maggior sviluppo del sito di Cinecittà” anche la Rai con le sue Teche.

Con l’acquisizione di Cinecittà Studios, Istituto Luce Cinecittà assume la gestione dei teatri di posa di Via Tuscolana, con le realizzazioni scenografiche, la produzione esecutiva e una varietà di servizi essenziali alla realizzazione di opere audiovisive filmiche, televisive, seriali e allo sviluppo dei nuovi media. Verranno gestite da Luce-Cinecittà anche le attività della Digital Factory, il polo digitale degli Studios, dalla post-produzione al restauro delle opere fino alla conservazione delle opere di produzioni terze. Ma anche tutte le attività che fanno capo all’Entertainment, dalle mostre agli eventi, le visite turistiche, il merchandising.

Il progetto, viene ricordato, si inserisce nel quadro della nuova Legge Cinema e nel piano industriale è prevista anche la costruzione di almeno due nuovi grandi teatri di posa di 3mila metri quadri ciascuno pensati per soddisfare le richieste delle grandi produzioni. Tre gli assi strategici del piano di rilancio: Valorizzazione culturale degli spazi Dal nuovo museo alla formazione per i mestieri del cinema, ma anche un Erasmus realizzato insieme al Centro sperimentale di cinematografia con scambi e residenze internazionali e un’area di Nuova Editoria digitale dedicata alla storia del cinema e all’approfondimento sui linguaggi audiovisivi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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