Sono scesi a 2.484 i nuovi casi di Covid-19 – come è stata battezzata la malattia causata dal coronavirus identificato a fine 2019 – registrati in Cina in 24 ore, secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità. Fra il 9 e il 10 febbraio i nuovi contagi accertati dall’Oms ammontavano ancora a 3.073, comunque in calo rispetto ai quasi 3.900 di qualche giorno prima. Nel Paese asiatico si registrano, riporta il bollettino dell’Oms, oltre 43 mila casi, di cui 7.333 gravi. La Commissione sull’epidemia della provincia di Hubei nel briefing di ieri parla di oltre 44.200.

Nel mondo oltre 45mila contagiati, 1.115 morti accertati Nel mondo il numero di morti accertati da coronavirus ha raggiunto quota 1.115, tutti in Cina tranne uno a Hong Kong e un altro nelle Filippine. I contagiati sono oltre 45mila. Lo segnala l’ultimo bilancio fornito dalle autorità e i media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali, messe in ordine dal South China Morning Post.

Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime, diviso per paesi e aree geografiche:
Cina “continentale”: 44.653 contagi (1.113 morti) Giappone: 203 contagi Hong Kong: 49 contagi (un morto) Singapore: 47 contagi Thailandia: 33 contagi Corea del Sud: 28 contagi Taiwan: 18 contagi Malaysia: 18 contagi Germania: 16 contagi Australia: 15 contagi Vietnam: 15 contagi Stati uniti: 13 contagi Francia: 11 contagi Macao: 10 contagi Emirati arabi uniti: 8 contagi Regno unito: 8 contagi Canada: 7 contagi Filippine: 3 contagi (1 morto) India: 3 contagi Italia: 3 contagi Russia: 2 contagi Spagna: 2 contagi Belgio: 1 contagio Cambogia: 1 contagio Finlandia: 1 contagio Nepal: 1 contagio Sri Lanka: 1 contagio Svezia: 1 contagio.

S&P taglia di 30 punti base stima pil globale 2020 Nuovo taglio sulle proiezioni economiche dell’agenzia di rating S&P per colpa del coronavirus. L’agenzia di rating stima un taglio di 30 punti base alla crescita del Pil globale nel 2020, dopo aver già stimato come conseguenza dell’epidemia una riduzione della crescita del Pil cinese di 70 punti base al 5%.

Cancellato Gp di Formula 1 di Shanghai
Il Gran Premio di Cina di Formula 1 è stato posticipato a causa dell’allerta Coronavirus. La FIA, organo di governo della Formula 1, ha annunciato in una nota di aver posticipato il la tappa di Shanghai del Circus che doveva svolgersi ad aprile a causa dello scoppio dell’epidemia nel paese. Gli organizzatori studieranno potenziali date alternative “se la situazione dovesse migliorare”, si legge nella dichiarazione degli organizzatori della F1.

L’ufficialità del rinvio della gara, inizialmente prevista dal 17 al 19 aprile, arriva dopo che la Juss Sports Group aveva avanzato la proposta di posticipare la tappa cinese data l’allerta mondiale causato dal Coronavirus. La richiesta è stata accolta dalla Federazione internazionale “al fine di garantire la salute e la sicurezza degli addetti ai lavori e degli appassionati. Formula 1 e FIA continueranno a lavorare a stretto contatto con le autorità locali per monitorare la situazione e, in caso di condizioni favorevoli, valutare l’ipotesi di trovare date alternative durante il corso dell’anno. Il Gran Premio della Cina è sempre stato una tappa molto importante del calendario della F1, con una partecipazione incredibile da parte dei fan. Non vediamo l’ora di correre in Cina il più presto possibile e auguriamo a tutto il Paese il meglio in questo momento difficile”, si legge in una nota.

General Motors chiude temporaneamente impianto in Sud Corea
General Motors, la prima compagnia automobilistica Usa, annuncia la sospensione temporanea di una delle sue due linee di assemblaggio in Corea del Sud, per la mancanza di pezzi di ricambio provenienti dalla Cina. Le misure precauzionali prese da Pechino per contenere la diffusione del coronavirus stanno duramente impattando l’industria automobilistica mondiale. L’impianto chiuso da Gm è quello di Bupyeong, a est di Seul. La fabbrica è in grado di sfornare 400.000 auto l’anno. Gm fa sapere che la sospensione delle attività saranno normalizzate “molto presto”. Ieri oggi gli impianti sono restati chiusi. Anche la rivale Nissan ha annunciato la chiusura della fabbrica di Kyushu dal 14 al 17 febbraio, per la stessa ragione e Hyundai Motor ha sospeso la settimana scorsa l’attività a Ulsan. La produzione è ferma anche nell’impianto Renault di Busan.

Papa: “Preghiera per i nostri fratelli cinesi”
Papa Francesco ha pronunciato “una preghiera per i nostri fratelli cinesi che soffrono questa malattia così crudele”, a conclusione dell’udienza generale: “Che trovino la strada della guarigione il più presto possibile”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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