Ed ecco che mentre leggi i fatti del giorno, ti parte un’inspiegabile “voglia di Medioevo”. E’ un desiderio che ti assale in maniera incontrollabile e ti proietta in scenari di persone prese a frustate nella pubblica piazza. Eccessivo, crudele, contrario a tutto ciò che viene propugnato in una società civile. Peccato, che in una società civile a nessuno dovrebbero uscire frasi come: “Lo stupro? Peggio solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”.

L’autore di questo post – rimasto online su Facebook solo per alcuni minuti e poi prontamente rimosso – è un mediatore culturale 24enne di Crotone, che ha commentato così la violenza di gruppo avvenuta sulla spiaggia di Rimini ai danni di una ragazza polacca. A riportare la notizia è stato il Quotidiano Nazionale.

Il giovane, dipendente della cooperativa sociale bolognese Lai-Momo che lavora sul fronte dell’accoglienza dei migranti, è stato sospeso dal lavoro. “La persona in questione – ha scritto la coop dal suo profilo -, ovviamente agendo personalmente, ha espresso affermazioni che la nostra cooperativa condanna fermamente in quanto di una gravità inaudita e profondamente contrarie ai principi e valori che sono alla base del nostro pensiero e da sempre orientano il nostro modo di lavorare”.

Quello che preoccupa però, non è solo la gravità di quanto espresso da una singola persona: piuttosto, inquieta la piega che sta prendendo il pensiero di una fetta dell’opinione pubblica, che condannerebbe le donne per come si vestono (una minigonna incoraggerebbe gli uomini a violentarle), oltre a non ritenere lo stupro un atto così aberrante…

E la “voglia di Medioevo” ti assale nuovamente…

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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