“Sono cresciuta in un mondo dove una donna con il mio aspetto, il mio tipo di pelle e di capelli, non è mai stata considerata bella. Penso oggi sia tempo che questo finisca.
Voglio che le bambine mi guardino e vedano i loro volti riflessi nel mio”.

Ha le idee chiare Zozibini Tunzi, eletta Miss Universo 2019, concorso cui hanno partecipato oltre 90 donne provenienti da tutto il mondo.

Ha 26 anni ed è originaria di Tsolo, cittadina della provincia del Capo Orientale del Sudafrica. Ed è la prima donna nera a vincere la gara dal 2011, quando il titolo della più bella del mondo andò all’angolana Leila Lopes. Si batte da anni per la parità di genere e usa i social per incoraggiare le donne ad amarsi così come sono. Durante le selezioni di Miss Sudafrica, ‘Zozi’ ha sfilato in passerella con i capelli corti lasciati al loro crespo naturale, per dimostrare alle coetanee di pelle scura che non è necessario omologarsi ai canoni di bellezza occidentali.
E ha dato anche consigli per aumentare la propria autostima: “Ogni mattina – ha raccontato – mi guardo allo specchio e dico a me stessa: “Sei bella, capace e intelligente”.

Questa settimana ho ascoltato ‘Brown Skin Girl’ (di Byonce’, ndr) solo per attivare la magia della ragazza nera che è in me”. In vista della sua partecipazione alle finali di Miss Universo, ha lanciato un’iniziativa per sensibilizzare gli uomini a prendere posizione contro i femminicidi. In Sudafrica il tema è tornato di attualità dopo che le associazioni per i diritti umani hanno rivelato che ogni otto ore una donna perde la vita per mano del partner.

Così la reginetta ha invitato gli uomini a scrivere lettere d’amore alle donne e a condividerle sui social, per far poi cucire alcuni dei testi sull’abito che avrebbe indossato per la serata finale: “Così porterò un pezzo di Sudafrica con me”. Durante le fasi del concorso ha voluto lanciare un messaggio alle ragazze di tutto il mondo: è arrivato il momento di insegnare loro la leadership. “Si tratta di qualcosa che è mancato alle donne per molto tempo, e non perché non la vogliamo, ma per quello che la società ha deciso che le donne devono essere. Io penso che siamo gli esseri più potenti del mondo”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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