E’ passato un anno dai giorni di mercato trionfali di un Milan che sfoggiava una nuova proprietà e spendeva milioni a palate, tanto, si diceva, i cinesi possono permettersi di fare grossi investimenti, i soldi ci sono e non solo quelli concordati nel passaggio di proprietà da Fininvest a mister Yonghong Li.

Il ritorno in Champions era l’obiettivo per nulla nascosto della Società rossonera ed i tifosi tornavano finalmente a respirare aria di grandezza, cosa che nelle ultime stagioni era lontana come gli investimenti sui grandi campioni; tanti parametri zero e via correre, con risultati conseguenti ed una contestazione alla Società, che mai avremmo immaginato possibile.
Il campo poi ha dato responsi diversi ed è stato necessario l’arrivo di Gennaro Gattuso, al posto del deludente Montella, per ridare fiato alle trombe rossonere ed agguantare almeno quel sesto posto che qualifica direttamente alla Coppa UEFA.

Che però al Milan inteso come Società, qualcosa non funzionasse a dovere, lo si era già capito dal rifiuto dell’UEFA del piano di voluntary agreement presentato dalla Società rossonera, ribadito proprio in questi giorni da un altro rifiuto arrivato alla muova proposta milanista di settlement agreement!
In sostanza chi dirige il calcio europeo non crede alla capacità di far fronte ai debiti rossoneri, intesi come restituzione dei debiti contratti verso il Fondo Elliott, più interessi, capacità di creare flussi di denaro verso la Società attraverso sponsorizzazioni ed il brand, oltre a quello che potrebbe essere il problema vero e più spinoso: di chi è il Milan?
L’orizzonte che si apre davanti alla Società rossonera non è certo dei più allegri, anche perché sino a quando non verrà presa una decisione sulle eventuali sanzioni, il mercato è di fatto bloccato, ed il tempo perduto non verrà recuperato in alcun modo.

Dunque, sino a metà giugno, il Milan è nel limbo, anche perché le sanzioni potrebbero anche escludere i rossoneri dalla Coppa o, magari, non permettergli di fare quel mercato che servirebbe per migliorare la rosa e puntare con decisione al traguardo Champions!

Ma quali dubbi ha l’UEFA? Di sicuro i problemi sono vari e variegati, perché il Fondo Elliott ha garantito che continuerà a rispettare il finanziamento delle necessità societarie (e ci mancherebbe il contrario visto che un fondo utilizza il denaro dei propri investitori e non certo per rimetterci), ma questo evidentemente non è bastato e non basterà.

Nebulosa è invece la situazione reale della proprietà, perché spesso si sono rincorse voci di una fittizia uscita della vecchia proprietà che, in realtà, voleva unicamente far rientrare capitali dall’estero e si è “inventata” una cessione all’uopo! Possibile? E perché no? Specie se certi pissi pissi relativi ad una “recompra”, o perlomeno un rientro in qualità di socio (!?!?!?!?) di Silvio Berlusconi, fossero veri.

L’unico dubbio è relativo alla “funzione” del Cavaliere, specie dopo il bidone-Salvini, perché l’unica cosa che davvero ci sorprenderebbe sarebbe un rientro da “subalterno” dell’ex Presidente del Consiglio, ma per saperne di più non ci resta che aspettare, proprio come il Milan; qualcosa verrà fuori di sicuro e non è difficile pensare che sia roba da poco!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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