Anche le migliori squadre di serie A possono avere un calo fisico e tirare i remi in barca per riprendere fiato. In questo periodo d’inizio primavera, il Cesena di Angelini pare vivere un momento negativo sotto l’aspetto della corsa e della respirazione con i meccanismi tecnici un po’ annebbiati. La sconfitta di una settimana fa nelle Marche, rappresenta una cartina tornasole, quella difficoltà d’impostazione di gioco unita alla finalizzazione. Nulla di preoccupante, con il lavoro continuo, siamo convinti che i bianconeri torneranno a splendere e a forzare la propria marcia per mantenere un certo distacco nei confronti del Matelica che pare aver ripreso il suo smalto di inizio campionato.
Agliardi e capitan De Feudis avranno il compito sul terreno di gioco di ridare morale ai più giovani e dalla loro esperienza inconfutabile dovrà scaturire tutto il mordente necessario per tornare a vincere con continuità. Maggio è ancora lontano, tutto è ancora possibile, ma questo campionato lo può solo perdere la formazione romagnola. Dunque, rimanendo nel merito, il cavalluccio ha l’obbligo di non sottovalutare nessun avversario fino al termine della stagione entrando in campo con una decisa cattiveria, con quella mentalità matura che una capolista deve avere per mantenere la sua supremazia.
Il prossimo test e contro l’Isernia, una compagine sempre da rispettare, ma che sulla carta parte sicuramente perdente.
Le qualità individuali dei bianconeri sono infatti nettamente superiori ai prossimi avversari e, proprio per questo punto di intersezione, la squadra di Angelini parte con i favori del pronostico.
Vincere è fondamentale per lasciare in classifica generale quei 5 punti di distacco nei confronti dell’unica rivale rimasta con una giornata in meno da giocare. Non importa in che modo saranno acquisiti i 3 punti, ovvero anche senza il bel gioco; ciò che conta per non alimentare un certo nervosismo futuro o far crescere paure ingiustificate negli spogliatoi, è sconfiggere i molisani.
Il Cesena torna finalmente al Dino Manuzzi davanti al pubblico amico, non certo una variante negativa, ma la medicina giusta per ritrovare il sorriso e per abbattere quelle ultime scorie di raffreddore che in parte hanno creato “brividi di primavera”…
Tamburi, trombette, fischietti, bandiere non siano solo strumenti utili a festeggiare il carnevale, ma per accompagnare la squadra del cuore a fare un ennesimo salto di qualità indispendabile per continuare a gridare: “Salutate la Capolista!”

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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