Su Cesena si continua a respirare un’aria pesante. Qualcosa si muove, ma quando sento parlare di cordate fuori dal territorio che arriverebbero in soccorso al nuovo Cesena, mi torna il mal di fegato.
Eppure, lo scritto e ribadito più volte che in città si contano su di una mano gli imprenditori seri che potrebbero sposare il sodalizio della maglia bianconera. Il calcio moderno offre opportunità, ma è capace pure di farti affogare per diverse componenti che s’intrecciano settimanalmente. Gli investimenti rivolti al pallone, passano tutti attraverso fidejussioni di società di capitali o cartolarizzazioni di vari gruppi patrimoniali che hanno investito nel mondo, ma soldi veri in giro non ce ne sono e chi li ha li tiene nei paradisi fiscali. Di chiacchiere ne possiamo fare a uffa, ma la sostanza ci pone davanti alla realtà quotidiana.

Le grosse e medie società di calcio stanno affrontando periodi di magra sotto l’aspetto del fair player finanziario e alcune di esse sono costrette a ballottaggi di bilanci inventati per la loro sopravvivenza. Lo sa anche la FIGC come la stessa Covisoc e non si capisce il perchè occorrono indagini da parte degli inquirenti della giustizia civile o addirittura dalla carta stampata, visto che sono i massimi esponenti e i controllori della Scala.

Il Cesena è di fatto fallito ed ora dietro ad un fermento popolare, gestito dal primo cittadino, c’è la necessità di riportare in vita la maglia bianconera per disputare sul campo la serie dei dilettanti.

Ma chi saranno gli imprenditori interessati al bando vista la scadenza imminente e il momento di depressione totale? Per un progetto triennale occorrono investimenti importanti, ma non bastano per finalizzare l’idea del rinnovamento… Non è così scontato che la squadra che si andrà allestire possa vincere i campionati per rientrare nel giro conta. C’è una considerazione non da poco da tenere conto tra l’altro; quasi tutte le società di terzo livello in serie B rischiano di essere declassate alla Lega Pro e per tanto pure questa categoria richiederà sforzi finanziari enormi.

Leggo di interessamenti da parte del presidente della Sampdoria… No grazie… Di un consulente finanziario premiato con il Carlino d’oro per Fisco e sport…. Da prendere con le molle…
Di un gruppo maltese… che ha tentato di rilevare il Modena… siamo su scherzi a parte…

E, poi, della Holding Pubblisole formata da 26 aziende che incassa i suoi ricavi attraverso organizzazioni e promozioni nella comunicazione di eventi nel territorio romagnolo.
Probabilmente l’ultima prospettiva del rilancio calcistico bianconero sarebbe l’idea più stimolante, ma mi chiedo come si possa costituire e formare una governance calcistica che è ben diversa da quella di come fare impresa? Ritengo che le 26 aziende possano fare un mini azionariato diffuso, ma certamente non guidare una squadra di calcio, se al centro della questione non inserisci gente competente sotto il diritto sportivo. Iscrivere una società in D è poca cosa dal punto di vista d’investimento il vero e serio problema è il consolidamento e il mantenimento futuro…

Il mio pensiero è quello, l’ho già ribadito più volte, che solo Nerio Alessandri, si tuffi nel calcio cesenate per ridargli sostanza a lungo termine, ma forse ha ancora il dente avvelenato con le vecchie amministrazioni comunali, quando non gli concessero a Pievesestina la possibilità di costruire il suo gioiello in cambio del Cesena che allora era governato da Edmeo Lugaresi. Solo un imprenditore serio, capace, ha la possibilità di creare le vere plusvalenza che sono i nostri giovani ceduti nel medio periodo alle squadre più titolate come Juventus, Milan e Fiorentina.

Ricordiamoci sempre che troppi galli nel pollaio non fanno mai giorno…! Eppure è periodo di grandi SALDI in questa città che sta perdendo credibilità su molti fronti, ma la fiducia rimane pure aperta che appena si andrà ad inaugurare il nuovo polo universitario, qualcuno studi bene la scienza esatta dell’economia e commercio.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Vittorio Calbucci archivio storico

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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