Lo stato d’animo dominante tra il 65% degli italiani è l’incertezza. Dalla crisi economica, l’ansia per il futuro e la sfiducia verso il prossimo hanno portato anno dopo anno ad un logoramento sfociato da una parte in “stratagemmi individuali” di autodifesa e dall’altra in “crescenti pulsioni antidemocratiche”, facendo crescere l’attesa “messianica dell’uomo forte che tutto risolve”. Lo rileva il Censis nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese.

“Lavoro prima preoccupazione” “Il lavoro è la preoccupazione numero uno degli italiani. Viene prima di sicurezza e immigrazione.

Ci sono delle zone del nostro Paese che rimangono attrattive e territori dinamici – ha spiegato – ma sicuramente da questi è escluso il Mezzogiorno. Per questo la questione meridionale deve tornare nell’agenda con approccio nuovo”. Dipendenza da smartphone Il 25,8% di chi possiede uno smartphone non esce di casa senza il caricabatteria al seguito. Oltre la metà (il 50,9%) controlla il telefono come primo gesto al mattino o l’ultima attività della sera prima di andare a dormire, osserva il 53esimo Rapporto che dimostra come la diffusione su larga scala dei telefonini ‘intelligenti’ nell’arco di dieci anni abbia finito con il plasmare i nostri desideri e i nostri abitudini. Nel 2018 il numero dei cellulari ha superato quello delle tv. Oggi nelle case degli italiani ci sono 43,6 milioni di smartphone contro 42,3 milioni di televisori.

Nelle case degli italiani, nel 2018, sono presenti 111,8 milioni di device, lo 0,5% in più rispetto al 2017. In ogni famiglia ci sono in media 4,6 device e sono 6,5 milioni le smart tv e i dispositivi esterni effettivamente collegati a internet per guardare programmi televisivi (+20,6% in un anno)

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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