Dopo 157 anni anche il Censimento della popolazione cambia e si adegua ai tempi: da decennale diventa permanente, fa sparire i questionari cartacei, e la raccolta dati avviene via web o con rilevatori muniti di tablet.

Un cambiamento “storico” per il presidente dell’Istat facente funzioni Maurizio Franzini che, a suo dire, porterà molti vantaggi: una maggior quantità di dati con un flusso costante e un dimezzamento dei costi da 409 milioni a 208.

Ma la vera novità è che i censimenti permanenti non coinvolgeranno contemporaneamente tutti i cittadini, ma di volta in volta solo una parte, ovvero dei campioni. Le rilevazioni campionarie saranno poi integrate con i dati di altre fonti amministrative. “L’obiettivo è fornire in tempi rapidissimi – ha spiegato il presidente – una mappa aggiornata dell’evoluzione che vive la società italiana a disposizione di chi deve prendere decisioni per il paese”. Il campione rappresentativo sarà di circa un milione e 400 mila famiglie, per un totale di 3,5 milioni di persone residenti in 2.852 comuni italiani. Solo una parte dei Comuni (1.143) parteciperanno ogni anno alle operazioni censuarie, l’altra parte dei comuni sarà chiamata a partecipare invece una volta nell’arco di quattro anni. In questo modo, entro il 2021, tutti i Comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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