“Dopo la revoca delle misure, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni”. Lo ha detto il pefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte, interpellata sulla decisione della Cassazione di annullare l’obbligo di dimora nei confronti del primo cittadino Pd di Bibbiano, indagato nello scandalo ‘Angeli e Demoni’, l’inchiesta sul presunto sistema illecito di affidi in val d’Enza.

“Tecnicamente poteva già farlo quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari”, ha precisato il prefetto, che aveva temporaneamente sospeso il sindaco dal suo ruolo vista la natura restrittiva delle misure cautelari: avendo il Riesame applicato l’obbligo di dimora (Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune) il primo cittadino non poteva mettere piede in sede. Una sospensione che dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie. Ora Carletti potrà dunque decidere se continuare a indossare la fascia tricolore.

Nell’eventualità in cui dovesse dimettersi, il Comune sarebbe a rischio commissariamento. Anche se, come ha spiegato il pefetto, ci sono casi limite in cui se Carletti rassegnasse le dimissioni, è prevista l’assegnazione dell’incarico al vicesindaco di turno (in questo caso Paola Tognoni, che fino alla decisione di ieri sera presa dagli Ermellini, ha fatto da reggente) o perlomeno fino al rinnovo del Consiglio Comunale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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