Sarebbe una vergogna non bloccare le rate dei mutui agli artigiani, commercianti e piccoli imprenditori che hanno le botteghe chiuse e 1 euro di entrare. A volte ci chiediamo in che paese viviamo o chi sono quei saloni di politici che emanano leggi ferruginose.
Domani mattina, anche se è sabato si torni in Senato per cambiare questo decreto che fa letteralmente pietà per non usare un altro eufemismo. Ci sono piccoli imprenditori (chiamiamoli così per tutte le salse) che dopo essere stati spremuti dalle tasse, dagli interessi, e oggi dall’emergenza sanitaria, che non hanno un becco di un quattrino in tasca, nemmeno per fare rifornimento di latte in polvere e pannolini per i loro figli.

Da giorni riceviamo tante email e lettere in redazione per combattere questo scempio di decreto, non c’è più tempo, occorre allargarlo a tutte le categorie, senza se e senza ma, altrimenti tutte queste persone e sono almeno oltre 1,5 milioni si ritroveranno senza tetto e iscritti al CAI, solo per un disonesto concetto politico che non finisce mai di stupire in Italia.

Dunque il GOVERNO CONTE (oggi c’è questo, ieri altri, alla stessa stregua di preconcetti e burocrazia) è chiamato a non rendersi ridicolo nei confronti degli Italiani che oggi davanti a loro non hanno nemmeno un futuro.

Vediamo se prima di una rivolta comunitaria, si finisce di essere buffoni quando tutti sono in pericolo non solo per vivere adesso ma anche per mangiare domani…

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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