“C” sono novità in vista

Il presidente della Figc Gabriele Gravina convocherà nelle prossime settimane una nuova assemblea per verificare un’ipotesi di riforma che al momento pare una pazza idea, ma che potrebbe diventare realtà anche prima del previsto. Tornare a una sola serie C di professionisti a 20 squadre e un’altra di semi-professionisti a 40; riportando alla luce la vecchia C2, che potrebbe accogliere tutte quelle realtà che non sono in grado di sopportare il peso del professionismo dal punto di vista finanziario.

Quali criteri saranno attuati e come individuare le squadre che dovrebbero fare parte di questa categoria d’elite, non è dato saperlo. A oggi, non essendo attendibili le classifiche dei tre gironi di Lega Pro, sarebbe quasi impossibile, perché non tutte le squadre hanno giocato le stesse gare.

Infatti, mentre i gironi A e C hanno giocato 30 partite, nel girone B alcune squadre sono ferme a 26, causa rinvii e/o interruzione anticipata del campionato a causa dell’emergenza legata al Covid-19. Stando ai risultati del campo tutte le romagnole sarebbero fuori.

Il Cesena, però, avrebbe dalla sua il jolly del bacino d’utenza e del pubblico che è il più numeroso del girone B. Infatti, nelle statistiche ufficiali del girone il Cesena si trova in prima posizione con una media di 10.146 spettatori a partita; seguito dal Vicenza con 9.016 e il Modena con 6.846.

Le altre romagnole vedono il Rimini (9) con 2.089; Ravenna (10) con 1.911; Imolese (20) con 589. Questa ipotesi, per ora, è solo una considerazione a voce alta degli addetti ai lavori perché tutto dipende dalle società.

Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha dichiarato che la serie C è la più esposta in questo momento di “crisi” e che per ripartire sarà necessario in primis un intervento concreto del governo. Poi si dovranno tagliare i costi, lavorare sulla sussidiarietà e rivolgerci ai calciatori che dovranno ridursi gli stipendi in percentuale. Dovremo anche creare un fondo di solidarietà per tutte le squadre che possa aiutare anche la serie D.

Inoltre saranno previsti maggiori controlli per evitare che entrino dei “banditi” nella Lega Pro, così come sarà negata la fideiussione per l’iscrizione ai campionati.
A un primo conteggio i danni arrecati da questo nemico invisibile alla Lega Pro, vanno da un ottimistico minimo di 20 milioni fino allo scenario peggiore di 84 milioni di euro.
Al momento lo scenario peggiore è quello più realistico, con grossi danni che si ripercuoteranno sicuramente anche, e non solo, nella prossima stagione.

Il vice direttore Ugo Vandelli – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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