Buon anno a tutti. Buon 2017, anche se il nuovo anno è iniziato nel sangue, proprio come era cominicato il 2016. Attentati, paura, delirio collettivo, morti, feriti e sicurezza latitante. Speriamo sempre che il nuovo anno sia migliore di quello precedente, più bello, più intenso, pieno di sorprese, ma questa scia di orrore sembra proprio non volerci abbandonare.

Attentati a Parigi, Bruxelles, Nizza, Berlino e adesso in Turchia. Attentatori e terroristi che scappano, si volatilizzano, alcuni vengono fermati per caso e uccisi in scontri a fuoco. Ma che cosa sta facendo l’intelligence europea?

Perché non riusciamo a garantire una minima sicurezza? Andiamo a sbattere sempre la testa nello stesso punto, senza capire cosa diavolo stia succedendo. Avrei voluto parlare di un 2017 diverso, felice, fatto di sorrisi e canzoni smielate, ma purtroppo la realtà è un’altra. Il divertimento è ormai un lontano ricordo. Pensare che il male venga dall’interno di ogni paese è assurdo, ma ancora più assurdo sarebbe non pensarlo, visto le troppe falle che ci sono state in questi ultimi tempi. Troppe cose che non tornano, troppi i pezzi del puzzle che non combaciano, troppa carne al fuoco e nessuno che la riesca a cuocere tutta.

I servizi segreti si chiamano così, proprio perché la loro segretezza gli consente di portare avanti qualsiasi azione e sottolineo qualsiasi, senza essere identificati. Ci dovremo aspettare altri attentati, altri morti e altra devastazione. Ci dovremo aspettare di non vivere questo 2017 in pace e serenità, ma di viverlo con il groppo alla gola e terrorizzati da un nemico invisibile e per questo letale.

Comunque tanti auguri di buon anno a tutto il mondo, a tutte le persone di buona volontà. A tutti quelli che si alzano la mattina e vanno a lavorare, ma anche a tutti quelli che rimangono a casa, perché il lavoro l’hanno perso o lo stanno ancora cercando. Buon anno alle persone sole, gli anziani, ai pensionati che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Il 2017 sarà l’anno della svolta? Io alle favole ho smesso di crederci tanti anni fa, e voi?

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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