Verrebbe voglia di proseguire con il conseguente… Dio per tutti, ma sembra troppo banale quando parliamo un’altra volta di Regioni e nello specifico del bollo auto, uno dei tanti problemi che di questi tempi assillano gli italiani, come se non bastasse già il Covid-19.

Dunque, facciamo un po’ di chiarezza su quella che era una tassa di circolazione, mentre ora è diventata di “possesso” e quindi va pagata anche se l’auto è parcheggiata da tempo immemore per (quasi) tutti gli italiani, salvo chi comunque lavora e considerato che il “quasi” non è certo dedicato loro, ma a chi decide, nonostante i divieti, di farsi un giro alla faccia degli italiani rispettosi.

Come per decine di altri argomenti, vedi tra tutti la sanità, sono le Regioni deputate ad ogni qualsivoglia autorità in merito al bollo auto e, giusto per non smentirsi, anche in questo caso è il caos quasi assoluto; il quasi è relativo a quelle Regioni che comunque di indicazioni ne hanno date, prorogando i termini di pagamento, che poi non tutti siano identici si potrebbe dire che “fa parte” del gioco, ma almeno c’è chi si è ACCORTO essere in un momento particolarissimo (eufemistico) e si è comportato di conseguenza.

Ecco dunque chi ha deciso il posticipo dei termini di scadenza:
Lombardia
da 8 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Emilia Romagna
da 1 marzo a 30 aprile, scadenza 30 giugno.
Campania
da 24 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Piemonte
da 31 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Toscana
da 1 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Umbria
da 1 marzo a 30 aprile, scadenza 30 giugno.
Lazio
da 3 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Veneto
da 8 marzo a 31 maggio, scadenza 30 giugno.
Marche
da 8 marzo a 30 giugno, scadenza 31 luglio.
Abruzzo
da 8 marzo a 31 maggio, scadenza 31 luglio.

Come si vede, l’uniformità è quella di aver recepito il momento problematico ed aver deciso il prolungamento della scadenza, che poi i parametri siano diversi è, almeno in questo caso, sì significativo, ma resta circoscritto; cosa non si capisce è invece come tutte la altre Regioni italiane abbiano tralasciato di prendere provvedimenti atti ad aiutare i propri abitanti, quasi che solo in dieci Regioni italiane si viva segregati in casa, mentre nelle altre, dopo aver festeggiato Carnevale, Pasqua e Pasquetta, si preparino le bandiere per il 25 aprile e la scampagnata del 1 maggio!

Davvero in mezzo alla pandemia non solo sono venuti fuori obbrobbi da incompetenza ed incapacità gestionale, ma abbiamo ormai decisamente compreso come il tanto decantato “decentramento” altro non sia servito che ad assegnare poltrone e soldi a gente buona solo per menare la lingua e scaricare ad altri le colpe; il solito muoversi della politica, dove si chiacchiera (e spesso si farnetica) unicamente a proprio vantaggio.

Sbagliare si può e scagli la prima pietra chi non ha mai fatto errori, ma c’è un limite a tutto, anche se “vergogna” è una parola che la politica, da quella nazionale a scendere, non conosce assolutamente, e si stupisce che si indaghi sulla gestione di Enti e Società unicamente dedite al malaffare, come accade di questi tempi, perché può anche cambiare il “lupo”, ma cambiato il pelo, il vizio resta sempre lo stesso.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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