Biagio Antonacci nasce a Milano nel 1963. Cresce a Rozzano, alla periferia di Milano, nelle strade del suo quartiere, ma ben presto si appassiona alla musica.
Quello con le radio si avvia a diventare un rapporto molto importante per Biagio, che nel 1991 pubblica ADAGIO BIAGIO. Suona la batteria sin da giovanissimo e, anche se si applica per il suo diploma da geometra, non smette un attimo di pensare alla musica: “Quando ero giovane la sera prima di addormentarmi pensavo sempre alla musica, perché sapevo di essere portato per fare quello”.

Scrive canzoni e frequenta l’ambiente discografico milanese fino a quando, nel 1988, ottiene il suo primo contratto discografico che lo porta a partecipare al Festival di Sanremo di quell’anno, nella sezione “nuove proposte”, con il brano “Voglio vivere in un attimo”. Ma è solo nel 1989 che viene pubblicato il suo primo album, SONO COSE CHE CAPITANO, che contiene un brano che gli permette di non passare inosservato. Si intitola “Fiore”, e c’è chi telefona in radio chiedendo di poterlo ascoltare.

Recentemente è uscito il suo ultimo singolo CI SIAMO CAPITI MALE che sta già avendo consensi internazionali

a cura di Patrizia Ferro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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