Una lunghissima fila di trattori parcheggiati davanti alla Porta di Brandeburgo: sono arrivati a migliaia, 5000 secondo le prime stime, a Berlino per protestare contro le misure sull’agricoltura varate del governo. La protesta degli agricoltori prende di mira in particolare le disposizioni in materia di pesticidi e protezione degli animali, delle acque e dell’ambiente.
Le nuove norme, giudicate troppo restrittive, metterebbero a rischio l’esistenza stessa di molte attività. Non solo, gli agricoltori hanno etichettato il pacchetto di leggi delle ministre Julia Klöckner (Cdu, Agricoltura) e Svenja Schulze (Spd, Ambiente), come “ideologico”: il governo fa mobbing all’intera categoria, dicono.
“Noi non siamo inquinatori e torturatori di animali”. Insomma, si tratta di rivendicazioni non solo economiche e, anche in questo caso, la protesta è nata sul web fino a raggiungere 100 mila persone.
La ministra dell’Agricoltura ha negato ogni associazione tra agricoltori e “inquinatori”, anche se li ha invitati a contribuire al risanamento delle acque, ma la protesta, pacifica, continua.