Un’altra società di serie B è sull’orlo del precipizio. Franco Biga è ufficiale si è dimesso, il fedelissimo avvocato del presidente Giancaspro. Dunque la società pugliese è ora senza il suo consigliere amministrativo, un colpo basso per il cda, maturato dopo tante incertezze e magari anche mezze verità. Adesso i tifosi biancorossi sono con il fiato sospeso e il fallimento sembra veramente dietro l’angolo. E’ sicuramente un’estate bollente sotto l’aspetto calcistico, perchè quando si è vicini alle nuove iscrizioni vengono a galla le gestioni inopportune con i conti che non tornano mai e sono sempre in rosso.

Il caos spiega la gazzetta del mezzogiorno – Il nodo da sciogliere riguarda i 4,5 milioni della ricapitalizzazione sia da parte del socio di maggioranza, l’attuale presidente Cosmo Giancarlo, sia da parte di quello di minoranza, Gianluca Paparesta che ieri con un post su Facebook si è fatto ufficialmente da parte annunciando anche il disinteresse della (riferita) cordata disponibile a condividere il progetto di un nuovo Bari. Quest’ultimo ha versato 28mila euro corrispondenti al suo 0,66% ma la somma è stato oggetto di un pignoramento da parte di Equitalia (come riferisce un altro servizio della Gazzetta di oggi). Giancaspro, invece, vuole coprire i 4,5 milioni della ricapitalizzazione conferendo crediti vantati nei confronti di società partecipate dalla sua ‘Kreare Impresa’. Al posto del denaro liquido, ha in sostanza proposto di girare un «pagherò» verso se stesso: un’offerta, a quanto sembra, ritenuta non soddisfacente sia dal collegio sindacale che anche da un pezzo del cda.

IL TENTATIVO DEL SINDACO DECARO – Una situazione poco chiara perché per la ricapitalizzazione e dunque per l’iscrizione al campionato, servono soldi freschi e non «magheggi di carte». Il sindaco Decaro, nella giornata di ieri, ha contattato imprenditori nel tentativo di riavviare l’esperienza e ripartire da zero. Ma l’attuale situazione di poca chiarezza e soprattutto di un socio di maggioranza che, seppur disposto a cedere una parte dell’azionariato intenderebbe conservarne almeno un terzo, spaventa chiunque debba mettere sul piatto i propri soldi. Intanto le lancette dell’orologio scorrono inesorabilmente e il Bari sembra ormai avviarsi verso la rovina. La giornata decisiva dovrebbe essere oggi. Senza un versamento concreto, per il Bari si apriranno le porte del fallimento e la ripartenza da zero, ovvero dalla serie D con il titolo nelle mani del sindaco della città. Finirebbe così un sogno, quel sogno che nell’inno del Bari ha animato intere generazioni.

I POSSIBILI SCENARI: DAL RIPENSAMENTO DI PAPARESTA, AI TERZI, AL FALLIMENTO – Per quanto riguarda l’apertura verso terzi, anche qui va messo un po’ d’ordine. L’imprenditore Mimmo Di Paola, in una conferenza stampa, ha dichiarato la sua disponibilità a dare un contributi e ha lanciato un appello agli imprenditori. Ma prima di tutto viene il socio di minoranza, Gianluca Paparesta. Ieri, è vero, ha fatto un passo indietro motivando la sua decisione (e degli eventuali investitori) sull’assenza di chiarezza circa l’iscrizione al campionato e alla penalizzazione. Una cosa è acquisire un club iscritto al campionato di serie B (se riterrà valide le carte presentate) così come non è chiaro se ci siano i soldi per gli stipendi (da pagare il 16) il che significherebbe altri punti di penalizzazione per una somma che potrebbe essere di 4-5.

Di certo a Paparesta dovrebbe essere offerta – da quanto resta del cda – la possibilità di esercitare di prelazione e, in caso di rinuncia, aprire il capitale a terzi con tutte le incognite del caso. La delibera con cui l’assemblea alcuni gironi fa ha deciso di sottoscrivere l’aumento di capitale offre la possibilità di offrire l’inoptato ai terzi. Il pallino, insomma, ce l’ha ancora Giancaspro, ma nella situazione in cui si trova l’imprenditore molfettese nessun investitore sarebbe disposto a rischiare con lui all’interno della società. Ed è a questo punto che accadrebbe il peggio: il fallimento, con la restituzione del titolo al sindaco e la ripartenza della serie D.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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