Inizia finalmente ad apparire la luce sull’oscuro attentato che nei giorni scorsi ha colpito la città di Barcellona.
La polizia catalana ha raccolto testimonianze da parte di un terrorista arrestato che sta collaborando con la giustizia per catturare gli artefici della strage.

L’unico sopravvissuto alla strage di Alcanar che deve aver avuto un rimorso in coscienza tale da farlo confessare, portando ad una forte accelerazione delle indagini.

Stando alla sua testimonianza, ritenuta naturalmente molto affidabile, alla guida del furgoncino killer ci sarebbe stato Younes Abouyaquou, il marocchino di 22 anni ricercato ora da tutta la polizia spagnola e da molte forze dell’ordine europee.
Il giovane attentatore, stando alle dichiarazioni della polizia spagnola,è morto ieri sera attorno alle 19.00 a Subirats (pochi chilometri a ovest di Barcellona) dove le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco.

Intanto, dopo il noto intento di fare saltare la Sagrada Familia, fortunatamente fallito, l’Isis ha minacciato l’Italia, invitandole a prestare attenzione perchè il prossimo attentato avverrà nel nostro paese.
Questo ha subito provocato un allerta massima e l’espulsione di due imam musulmani.

Tornando alla strage spagnola, purtroppo è salito il bilancio delle vittime e dei feriti.
Sono 15, come conferma il ministro degli interni spagnolo, i morti dell’attentato.
Tra questi 3 italiani e 3 bambini, tra cui anche il piccolo Julian Cadnan.
Il ragazzino di appena 7 anni sembrava poter essere scampato alla strage, e dopo esser stato inizialmente dato per disperso, poi era stato proclamato vivo, fino al ritrovamento del suo corpicino inerme al suolo.

Lui è la vittima più pianta di questa terribile strage che mostra ancora una volta ,un Europa disorganizzata in materia di sicurezza ma molto unita e compatta, stretta attorno ad una delle città più belle e rappresentative del mondo.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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