Colpo a sorpresa, “una doccia fredda per i sindacati”, nel passaggio degli ipermercati da Auchan a Conad.
Dal gruppo Margherita arriva la richiesta di cassa integrazione per il 60% della forza lavoro, 5.323 dipendenti su un totale nazionale di 8.873. E’ quanto emerge dalla comunicazione che il gruppo ha inviato a sindacati e ministero del Lavoro. “Segnali preoccupanti – dice all’Ansa Cristiano Ardau (UilTucs) in vista dell’incontro di domani a Roma – speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell’anticamera del licenziamento.

La comunicazione da parte di Margherita Distribuzione è arrivata ieri. In Sardegna sono coinvolti i 435 dipendenti dei 725 totali delle Città mercato di Cagliari, di Olbia e di Sassari. “Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un’azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione – afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna – Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l’anticamera di licenziamenti nel 2021”.

All’attacco anche la Cisl. “Questa vertenza si sta contraddistinguendo per tinte nere quasi da film horror per l’atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete sul futuro dei lavoratori – afferma Giuseppe Atzori, leader in Sardegna della Fisascat-Cisl – Siamo in attesa da mesi della delibera definitiva dell’Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi”.

Tutti compatti. “E’ l’ennesimo colpo di scena di Conad su un’acquisizione nata male che sta finendo peggio”, denunciano le sigle. “Il numero dei lavoratori collocati in cassa integrazione è inaccettabile e minerebbe allo stesso buon andamento degli ipermercati – afferma ancora Ardau della UILTuCS – In Sardegna i 4 ipermercati perdono continuamente fatturato e clienti con lavoratori ormai disperati, inermi ad un disastro annunciato che li vedrà subire lo scotto maggiore”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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