Nel cuore dell’Inghilterra sono stati eseguiti altri due “importanti arresti” in relazione all’attacco terroristico avvenuto a Londra mercoledì scorso. A renderlo noto è stato il capo dell’antiterrorismo inglese, Mark Rowley. Attualmente, sono nove le persone finite in manette.

Khalid Masood è il cittadino britannico di fede islamica che all’ombra del palazzo di Westminster ha investito moltissimi passanti a bordo di un suv e poi accoltellando un agente a morte prima di essere freddato sulla soglia del parlamento. Il bilancio delle sue vittime è salito a 4 morti e 50 feriti, di cui due in gravi condizioni.

Dopo l’attacco che getta nuove ombre sul Regno Unito avviato verso la Brexit, Londra cerca di rialzare la testa. Theresa May, dal canto suo non si fa intimorire e riapre subito la seduta alla Camera dei Comuni; anche la regina ha affermato che le sue “preghiere” sono rivolte alle vittime di “una violenza orribile” che i leader del mondo, da Washington a Roma, condannano unanimi.

Certo che è “curioso” osservare come questi attentati avvengano sempre in momenti cruciali di destabilizzazione del “sistema Europa” – la Brexit, la loi travail – e di come colpiscano costantemente il popolo, le persone comuni, coloro che vengono poi influenzati maggiormente dai media che parlano sempre del “terrore che dilaga”. Un po’ come se il fantomatico Isis facesse da collante per una Unione Europea scricchiolante, e non solo…

Inoltre, mai una volta che gli attentatori colpiscano i veri vertici del potere. Ma sicuramente sono solo coincidenze…

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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