Cosa ci ispira nella vita? Qual è quella cosa che ci spinge a buttarci in un ambito lavorativo? Beh, non può essere che la passione. Questa passione, questo sacro fuoco la seguito anche Mauro Aragoni (classe 1988), giovane regista sardo che sta spopolando in Italia e non solo. Inseguire i nostri sogni porta a grandi cose e se ci crediamo più di tutti, più degli altri insomma, riusciamo a farli diventare realtà. Aragoni ha sempre voluto fare il regista e ora lo è diventato. Con tanti sacrifici e una buona dose di talento, è riuscito ad affermarsi nel panorama cinematografico italiano. Nuraghes S’Arena (uno delle sue ultime pellicole in cui ha recitato anche il rapper Salmo), sta avendo un grande successo.

Mauro, quando è scoppiato il tuo amore per il cinema?
‘Da quando ero molto piccolo, guardavo i film horror vietati ai minori da quando avevo 8 anni.’

Cosa ti ha fatto capire che la regia sarebbe diventata la tua vita?
‘Dopo che ho provato usare la mia prima videocamera, ho fatto un cortometraggio tutto da solo. Mi resi conto che facevo i salti mortali per risolvere ogni problema durante il video, e io sono una persona molto pigra. Insomma, cambio personalità, divento molto serio, non penso a niente oltre che a fare bene il film. Arrivo a fare di tutto per portarmi a casa le immagini giuste. Quando uno entra in quello stato mentale per una determinata professione rispetto ad un altra, è facile capire quale sia la sua strada. Per me non è un mestiere, ma un bisogno primario.’

A quali registi famosi ti sei ispirato?
‘I registi della mia infanzia erano: Carpenter, Raimi, Tarantino, Kubrick e Leone. Ora seguo molto Nicolas Winding Refn e altri registi del nuovo cinema.’

Quali attori famosi, un giorno, vorresti dirigere?
‘Non saprei, sono tantissimi quelli che mi piacciono. Sarebbe un vero onore poter lavorare con Jack NIcolson, Robert De Niro o Kurt Russell.’

Secondo te, in questo momento, la regia italiana gioca un ruolo ancora importante in Europa e nel mondo?
‘Non lo so, non credo, ma sento un risveglio da parte di molti registi e produttori. Sento che possiamo tornare alla ribalta. Comunque noi Italiani spacchiamo artisticamente e questo è risaputo. Gli Oscar di quest’anno, come al solito, lo stanno a dimostrare. C’è sempre qualche Italiano che si porta a casa la sudata statuetta, anche se un tempo comandavamo sul serio. Ma sono molto fiducioso, sono all’interno dell’industria e noto un risveglio della forza.’

Per quale motivo hai scelto di girare i tuoi film in Sardegna? Forse perché ricorda un po’ la California?
‘Perché si presta molto bene per diversi tipi di pellicole. Ci sono paesaggi pazzeschi e incontaminati. Il mio secondo cortometraggio lo girato totalmente in Inghilterra. Ho anche girato in America, ho visto molti posti, eppure quando torno a casa rimango sempre sbalordito.’

Da dove hai tratto l’ispirazione e i finanziamenti per la produzione dei suoi film?
‘Nei primi lavori ci si autoproduce sempre, durante la crescita mi ha aiutato molto Giovanni Cabras, piccolo produttore che ha letteralmente prodotto i miei primi lavori. I miei genitori hanno sempre creduto in me. Insomma agli albori uno si deve saper giostrare ogni cosa con i pochi soldi raccolti. Poi dopo raccogli i frutti e inizi a incontrare i produttori più grossi, quelli che credendo in te e nel tuo potenziale aprono un percorso più ampio e produttivo. Le ispirazioni sono i sogni, i film e la vita reale che ci circonda. Possono essere delle storielle sentite al bar o qualsiasi altra cosa vista con i propri occhi.’

Quanti ne hai diretti fino ad ora?
‘Circa 6 cortometraggi, molti sono Horror, ma tutti in realtà hanno un tono horror.

Ti occupi anche di scrivere la sceneggiatura? A quale film sei più affezionato?
‘Non saprei a quale sono più affezionato. Sì, scrivo sempre io le sceneggiature, mi piace fonderle alla regia in fase di realizzazione, adoro le storie minimali.’

Nella tua interpretazione cinematografica ci sono dei codici violati: la storia del film ha richiesto il superamento di alcune barriere sociali?
‘Qualche barriera sociale è sempre presente, spesso è bello infrangere questi blocchi tramite l’arte. Sfruttarle per essere creativi.’

Per quale tipo di distribuzione hai optato per i tuoi film? Sale cinematografiche, tv o internet?
‘Internet, CInema e Tv. Ora Nuraghes è uscito in esclusiva su Paramount Channel, in Dvd e Blu Ray.’

Parlami un po’ di Nuraghes S’Arena…
‘E’ un mini-film Epico/Fantasy dalle sfumature Horror, ambientato durante l’epoca del Bronzo in Sardegna. Mostra la civiltà Nuragica, sconosciuta a molti. Allo stesso tempo la mischia in un mondo totalmente visionario che prende spunto dal folklore isolano e dalla storia generale dell’isola. Nuraghes è un mondo arcaico senza età, fuori da ogni concezione.’

Stai lavorando a qualche altro progetto in questo momento?
‘Sì, sto lavorando a diversi progetti da diverso tempo. Vanno avanti e crescono insieme pur essendo di generi totalmente diversi.’

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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