Arriva lo sblocco del prestito ponte per Alitalia. Il governo, si legge nella bozza del decreto legge ad hoc che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri di stasera, che l’ANSA è in grado di anticipare, conferma il prestito di “400 milioni” per consentire di pervenire al trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia”, facendo leva sulle risorse già stanziate con il decreto fiscale.

Nella bozza si prevede che il governo indica una nuova procedura di cessione dei complessi aziendali di Alitalia. Il provvedimento fissa il termine del 31 maggio 2020 per l’espletamento, da parte dei commissari straordinari, delle “procedure necessarie per pervenire al trasferimento dei complessi aziendali” di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner in amministrazione straordinaria”.

I commissari straordinari di Alitalia – si legge ancora – potranno agire anche con interventi di riorganizzazione ed efficientamento. Il programma della procedura di amministrazione straordinaria, si legge nella bozza che l’ANSA è in grado di anticipare, “è integrato con un piano avente ad oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento” funzionali alla cessione degli asset.

Questa nuova iniezione di capitali è necessaria per tenere in vita la compagnia visto che non è stato possibile trovare un acquirente sul mercato, nonostante le sette proroghe dei termini per presentare un’offerta. Dei 900 milioni del primo prestito ponte, sul quale l’indagine della Ue è ancora in corso, sono rimasti nelle casse di Alitalia al 31 ottobre solo 315 milioni e la compagnia perde circa un milione di euro al giorno.

Il nuovo prestito deve essere rifinalizzato perché, come ha spiegato lo stesso ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, la cordata con Fs-Delta e Atlantia non c’è più. Su quest’altro prestito, la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha fatto già sapere che “la Commissione è in contatto con le autorità italiane”. Alitalia continuerà quindi a volare con soldi pubblici in amministrazione straordinaria, come sta facendo dall’aprile del 2017 quando Etihad staccò la spina e i lavoratori bocciarono successivamente in un referendum un piano di ricapitalizzazione da due miliardi di euro e con circa 1.000 esuberi. Secondo le stime, la somma spesa dallo Stato negli ultimi 40 anni per tenere in piedi l’ex compagnia di bandiera è salita a circa 10 miliardi di euro.

Una riunione dei ministri M5S, a quanto si apprende, è prevista alle 18 circa alla Farnesina. La riunione, convocata dal leader del Movimento Luigi Di Maio, si terrà quindi prima del Consiglio dei ministri. Già altre volte Di Maio, il lunedì, ha riunito i suoi ministri alla Farnesina.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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