Quello di Russia è davvero il Mondiale delle sorprese, come da più parti indicato, o piuttosto quello di conferme e novità, alcune delle quali prevedibili, se non già “scritte”?

In fin dei conti dov’è la sorpresa dell’andata a casa di Argentina e Spagna? L’Albiceleste (seconda in Brasile) non è mai riuscita a vincere con il “fenomeno” Messi, nel 2006 e nel 2010 è uscita ai quarti, e pure l’approdo alla Russia è stato assai difficile. Sanpaoli sembra più la pubblicità di un negozio di tatoo, che un allenatore, e chi è andato in campo (“italiani” compresi) è parso farlo senza voglia ed ancor meno schemi e gioco.

Che dire poi della Spagna, subito fuori in Brasile, e che poca strada ha fatto anche all’Europeo 2016? Tolta la bella partita contro il Portogallo, i rossi hanno stentato oltre il dovuto e gli oltre 1.100 passaggi visti contro la Russia sono serviti unicamente per le statistiche, perché non sono stati niente altro che tocchetti laterali sterili, di una noia mortifera e nessuna efficacia; che poi, se si parla dei padroni di casa, è difficile manchino voci e vocine, è cosa risaputa, anche quella per nulla edificante, ma quel che succede lo si sa e l’unica alternativa era andare a giocare altrove.

I tedeschi? Beh, anche per loro prima o poi il ciclo doveva chiudersi, specie considerando che i ricambi sono rimasti a casa, per un discorso che abbiamo già toccato nel precedente articolo; anche la mancata finale europea poteva e probabilmente doveva far suonare un campanello d’allarme, ma si pensa solitamente che un giro a vuoto possa capitare anche ai più forti, almeno finchè lo restano!

Per il resto nulla da dire sull’Uruguay, che avrà la sfortuna di dover rinunciare a Cavani contro i francesi, e quindi, a mio modesto parere, potrà far trovare vita dura ai Bleu ma difficilmente batterli; pur se, vado controcorrente, a me questi francesi così tanto fenomeni non paiono; prendere tre reti e rischiare contro la “poverissima” Argentina attuale è davvero segno di tutta la grandeur di cui vengono accreditati?

San Mbappè e poi cos’altro si è visto di così eclatante? Nel primo tempo degli ottavi, i francesi hanno tirato in porta su punizione e rigore, tutte e due procurati dal centravanti del PSG, poi andati sotto, ci ha pensato nuovamente la giovanissima punta a togliere le castagne dal fuoco, mentre Pogba vagava per il campo e molti altri lo imitavano senza costrutto; sono giovani e cresceranno indubbiamente, ma oggi la Francia (specie con un Pogba, che, ripeto, mi pare involutissimo e comunque mai così davvero grande per come lo si è incensato) non mi pare quella squadra bellissima di cui si dice.

Brasile-Belgio, per proseguire, potrebbe dare finalmente ai diavoli rossi l’occasione per fare il salto di qualità, anche qui, da tempo pronosticato, ma che ancora non si è visto; il Brasile è altra cosa rispetto a quattro anni fa e, cosa difficile per i verdeoro, ha una solidità difensiva che lo pone in cima alla lista delle favorite per il titolo. Indubbiamente un bel quarto di finale, che promette spettacolo e che può essere incerto solo se il Belgio dimostrerà quella maturità sino ad ora attesa ma ancora non concretizzatasi.

meno spettacolare dovrebbe invece essere Svezia-Inghilterra; i “giustizieri” degli azzurri sono una novità inaspettata, nonostante siano una formazione solida e quadrata. Certo la fantasia non sta di casa tra i gialloblu e difficilmente i loro incontri trasmettono entusiasmo per lo spettacolo, però in un calcio mondiale complessivamente povero, gli svedesi ci possono stare tranquillamente.

Toccherà agli inglesi provare a rimandare a casa i nordici, dopo la maratona contro una Colombia che senza James Rodríguez ha messo in campo la “solita” grinta sudamericana. Ci sono voluti i rigori per avere ragione di Falcao e compagni, dopo 120 minuti in cui i gialli hanno dato più calci agli avversari che al pallone, e protestato ad ogni fischio arbitrale, rigore compreso, con un’Inghilterra che ha subito il pareggio quando era convinta di aver ormai chiuso i giochi.

L’ultimo quarto vedrà in campo Russia e Croazia, partita che non avrebbe storia se giocata altrove (i russi sono al settantesimo posto del ranking FIFA), ma a Sochi può succedere davvero di tutto; i padroni di casa non sarebbero mai arrivati a giocare il Mondiale se non fossero gli ospitanti, eppure sono ancora “vivi” e pronti a giocare un brutto scherzetto anche ai croati, senza ombra di dubbio di un altro pianeta, qualunque sia il punto di vista, tecnico, tattico ed agonistico, si possa prendere in considerazione.

Anche questo è un quarto tutto da giocare, salvo che la Croazia metta finalmente in campo il potenziale indiscusso di cui è capace, ed in quel caso altro che Spagna…

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui