Il fotografo e regista svizzero naturalizzato statunitense Robert Frank, uno dei maestri della fotografia del ‘900 e uno dei più influenti maestri del reportage, è morto nella sua casa nell’isola del Capo Bretone, nella provincia della Nuova Scozia, in Canada, dove si era ritirato a vivere da un decennio.

Aveva 94 anni e l’annuncio della scomparsa è stato pubblicato oggi dal “New York Times”. Robert Frank nasce a Zurigo il 9 novembre 1924 da una famiglia tedesca di origine ebrea. Al termine della scuola secondaria, deciso a fare della fotografia la sua professione, lavora come apprendista per diversi fotografi. La loro influenza conferisce alla formazione di Frank una forte impronta formale: la ricerca è quella di una fotografia diretta, pura, tecnicamente impeccabile. Nel 1946 realizza il portfolio ’40 Fotos’.

I soggetti di queste immagini, che spaziano dall’architettura all’industria, dal paesaggio naturale alle scene di strada, sono raffigurati in uno stile pulito, verso il quale il fotografo inizia a sviluppare tuttavia una certa insofferenza. La spinta alla ricerca e al cambiamento, che percepisce anche in relazione al conformismo dell’ambiente culturale in cui vive, lo porta a Parigi e, l’anno successivo, in America. Giunto con l’idea di approdare “nella terra degli uomini liberi”, Frank si rende presto conto del carattere essenzialmente materialistico della cultura americana degli anni Cinquanta. Questa deludente consapevolezza lo induce ad abbandonare la fotografia di moda.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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