E’ sempre più difficile andare avanti e i commercianti come gli stessi albergatori di Abano Terme e Montegrotto lo sanno bene. Gia lo scorso anno andarono all’asta due hotel e una ventina rimasero in disuso perenne, come molti commercianti costretti ad alzare bandiera bianca. In parte la colpa venne attribuita alla Merkel protezionista della Germania, con i tedeschi pronti a cambiare località o a dover soccombere alla cure termali. Ma il vero problema di queste due città baciate da una “fortuna naturale” sta nelle politiche strutturali di chi le governa e di un ufficio del turismo che non riesce più ad affascinare vecchi e nuovi turisti.

Abano Terme e Montegrotto che caMminano di pari passo sembrano spegnersi stagione dopo stagione, come lo è per Montecatini sempre meno frequentata. Le avvisaglie di una crisi consistente e che sarebbe aumentata, hanno fatto scattare i commercianti, soprattutto quelli meno storici con un intervento immediato, attraverso eventi, per ridare luce e slancio alle cittadine venete. Tutto sicuramente molto stimolante, ma non basterà a salvare il patrimonio e le bellezze che sorgono sotto le appendici del Petrarca, se il Governatore della Regione Veneto Zaia e i rispettivi sindaci non scavalcheranno l’onda di una strategia di comunicazione che attiri le generazioni italiane e quelle internazionali.

Il periodo dell’attendere il signorotto delle cure termali, dei fanghi benessere, delle acque calde nonostante la riduzione dei prezzi nelle strutture alberghiere sta per scomparire. Oggi per garantire occupazione e giro d’affari occorre unità d’intenti, aggregazione, un’atmosfera diversa, un’apertura mentale, una miriade di proposte che stimolano il viaggiatore a pensare che Abano e Montegrotto sono luoghi solo da amare, ricordare e proporre per lunga vita. Altrimenti torneremo a parlare di Sepolcri…

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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