Ferrara ospiterà il 3 settembre la prima edizione della Persicata, dolce tipico ferrarese andato perduto.

Il dolce è realizzato con le pesche settembrine dette anche pesche tardive e sarebbe nato nel Monastero di Sant’Antonio in Polesine a Ferrara al tempo degli Estensi. Le suore offrivano questo dolce estremamente corroborante ai pellegrini ed agli ammalati. La ricetta e la consuetudine del tempo è andata perduta, con questa manifestazione s’intende recuperare una specialità ferrarese restituendola alla memoria dei ferraresi e non solo. Il nome del frutto è stato dato dai romani ai tempi di Augusto e poiché arrivava dalla Persia venne chiamata mela persica da qui il nome del dolce che è costituito da sottili fette di pesche lasciate essiccare e caramellate, talvolta veniva arricchito con alcune gocce di rosolio.

Il programma della giornata con inizio alle ore 9 prevede l’apertura degli stand dei produttori della Coldiretti con esposizione e vendita delle pesche e dei Trasformati, degustazione della Persicata, a questo punto ritrovata, ore 13:00 assaggio gratuito di risotto alle pesche, ore 15:30 visita guidata al monastero di Sant’Antonio in Polesine, ore 18:30 Aperitivo alle pesche oltre al classico Bellini, ed infine ore 20:30 cena della Persicata di 4 portate che interpretano le pesche in abbinamento ai vini; costo della cena € 30:00, il tutto servito in abiti rinascimentali come richiede l’epoca.

Luogo della manifestazione via Porta Reno angolo via Ragno.

Evento ideato da Adelaide Vicentini e realizzato in collaborazione con Coldiretti –Campagna Amica di Ferrara, Osteria degli Ulivi ed Artguidestudio.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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