A Brescia con ….

Perdere contro la capolista ci sta, specie se questa si chiama Empoli ed ha belle che sbaragliato la concorrenza (serve solo la matematica) per la promozione diretta, semmai il rammarico è che lo stesso impegno, la stessa voglia e grinta troppo spesso siano mancate contro avversarie che dei toscani non hanno caratura e forza, mettendo a rischio una permanenza nella categoria che poteva essere raggiunta con tranquillità.

A dirla fuori dai denti, a Salerno si è visto lo stesso Cesena? Non giocava in casa, va bene, ma una volta in vantaggio e con un avversario arruffone ed incapace di creare pericoli, non si poteva provare a vincere invece di rintanarsi e farsi rimontare come troppe volte è accaduto?
In quante occasioni abbiamo raccontato di un Cesena in vantaggio (anche doppio) e raggiunto non sempre per il solo merito degli avversari? Certo non c’è formazione, di qualunque campionato, che non abbia recriminazioni da fare nel corso di un’intera stagione, ma capita tante volte di ripetere errori che hanno la conseguenza di farti rischiare la retrocessione?

Suvvia, ho visto il Cesena farsi rimontare due reti a Chiavari o perdere a Novara e Vercelli in modo inverecondo e clamoroso, con gente che vagava per il campo, lasciata lì a fare numero; per cosa? Perché (giusto per fare un nome) si chiama Jallow?
Un giocatore può essere anche il più bravo di tutti, ma quando non è in forma perché fargli fare brutte figure, perché non sostituirlo con un compagno magari meno celebrato ma che può dare di più? E perché quando si vince (e con l’avversario in difficoltà) non sostituire un attaccante con un altro per tentare di segnare ancora, invece di buttare dentro qualcuno solo per rintanarsi e difendersi?

Non faccio l’allenatore, ma nel caso il mio avversario si coprisse, avrei il vantaggio di attaccarlo meglio e con più uomini; se ho io il pallone che rischi corro? E allora perché giocare sempre e solo a correre indietro? Vero che il calcio qualcuno vuol farlo passare per una scienza, ma sarà un caso che non vinciamo nulla, fuori dal nostro orticello, da ormai troppo tempo?
Magari sarà davvero solo colpa della sfortuna, come dice qualcuno, ma se sbagli sia in attacco che in difesa, sarà davvero la sorte l’unico motivo di certi risultati? A volte bisogna anche arrendersi all’evidenza che l’avversario sia migliore e per quanto ci si provi c’è poco da fare, mentre altre volte più che alla sorte bisognerebbe guardare in casa propria e farsi un bel mea culpa, o no?

Ora si va a Brescia, ovvero in casa di una formazione che nelle ultime settimane è riuscita a togliersi dai gorghi e può scendere in campo con la tranquillità di chi ha un discreto divario dalla zona pericolosa; le Rondinelle sono formazione non imbattibile, ma neppure da retrocessione e se hanno avuto parecchi problemi, credo che il tutto vada ricondotto al fatto di avere un Presidente che farebbe spesso meglio a stare zitto: Massimo Cellino.
L’ex patron di Cagliari e Leeds ha l’abitudine di chiacchierare e ficcare troppo il naso in faccende che non gli competono, creando problematiche all’allenatore di turno che in molti casi finiscono con il licenziamento di chi vorrebbe solamente poter fare il proprio lavoro con maggiore tranquillità!

Qualcuno dirà che a Cesena servirebbe un Presidente così, ma ve le immaginate le scene Cellino-Foschi? Sarebbero fuochi d’artificio degni del giorno di San Giovanni, ed immagino che anche con Castori ci sarebbe di che divertirsi!
Invece il Cesena deve andare a Brescia con lo stesso spirito con cui ha affrontato l’Empoli, magari con maggior attenzione su certi palloni, e movimenti, che possono diventare pericolosi o, in positivo, rivelarsi letali per l’avversario.

Per che ciò avvenga, è necessario mandare in campo una formazione di gente in forma, magari pescando tra quelli che hanno giocato meno, perché le risorse bisogna sfruttarle tutte, anche quelle che vengono ritenute meno adatte, ma se sono lì perché lasciarle oziare in panchina?
Dopo l’Empoli, Moncini e Chiricò non meritano la conferma, con il buon Laribi dietro a cercare di sfruttare le loro e le proprie capacità balistiche? Il Cesena contro i toscani ha corso sino al novantaseiesimo e quindi dimostrato che non manca la condizione atletica, per cui fiato alle trombe Castori e se proprio vogliamo lasciare a casa qualcosa, togliamo dalla sacca la paura che così facciamo posto al coraggio; se proprio si deve perdere, o pareggiare, meglio aver provato a vincere sino in fondo, con criterio certo, ma anche con un attaccante in più.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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