Roberto Baggio ha compiuto 50 anni. Un campione, un mito, un professionista serio. Un calciatore che ha attraversato momenti diversi del panorama calcistico italiano. Un fantasista, o forse sarebbe meglio dire “Il Fantasista per eccellenza”, il “Divin Codino”, un simbolo del nostro calcio.

Ha vinto un pallone d’oro nel 1994, è stato Vicecampione del mondo sempre in quell’anno, con una nazionale che tutti davano per perdente, che è riuscita a giocarsi la finale con il Brasile, poi persa ai rigori. Chi ci aveva accompagnato in quella finale? Chi ci aveva preso per mano e portato a giocarci il mondiale con i fuoriclasse del Brasile? Beh, Roberto Baggio con i suoi splendidi gol. Dal Vicenza, passando per la Fiorentina, l’approdo contestato alla Juve, poi Milan, Bologna, Inter e Brescia. Se avesse potuto contare su ginocchia forti, avrebbe fatto ancora meglio. Sì, perchĂ© Roberto Baggio ha sempre sofferto in silenzio, ha sempre stretto i denti, ha giocato da infortunato cronico.

Se fosse stato sano al 100%, avrebbe vinto altri 4 o 5 palloni d’oro come Cristiano Ronaldo o Lionel Messi. Quel calcio giocato dal Codino era molto piĂą maschio e pesante di quello di adesso. Le difese picchiavano e tanto anche! Per i giocatori stranieri l’Italia era la Mecca del Calcio. Se volevi mettere alla prova le tue qualitĂ , dovevi venire in Italia. Baggio ha sempre fatto impazzire le squadre avversarie, ma soprattutto ha sempre fatto vincere le squadre in cui giocava. Professionisti di questo calibro, uomini tutti d’un pezzo, non ne esistono piĂą. Nel calcio attuale non ci sono personaggi del genere, che hanno saputo unire, anzichĂ© dividere, farsi amare anzichĂ© farsi odiare.

Sembrano frasi fatte, sviolinate dell’ultima ora, ma io ho avuto la fortuna di vivere le stagioni esaltanti del Divin Codino, anche se ero solo un bambino. La lettera che ha letto a Sanremo qualche tempo fa? Un capolavoro della profonditĂ , un manifesto di come dovrebbe essere il calcio. Quindi, tanti auguri Roberto Baggio, per noi sarai sempre il Divin Codino, un professionista serio, ma soprattutto una persona onesta!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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