L’infiammazione cronica, che dura quindi per un lungo periodo, è collegate a molte malattie importanti, come quelle cardiovascolari, l’artrite reumatoide e la sindrome del colon irritabile.
Il cavolo contiene molto antiossidanti, soprattutto sulforafano e kempferolo, che diversi studihanno dimostrato essere in grado di ridurre l’infiammazione cronica.

Una ricerca che ha coinvolto oltre 1.000 donne ha evidenziato come chi mangia spesso i cavoli ha livelli di infiammazione più bassi di chi li mangia raramente.

I cavoli forniscono più della metà della razione giornaliera di vitamina C raccomandata e quasi il 90% della vitamina K. Buona fonte anche di acido folico e di vitamina B6, contiene anche manganese, potassio, magnesio e calcio.

I cavoli sono una fonte di antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento delle cellule.

Sono particolarmente ricchi di glucosinolati e isotiocianati.
Diversi studi hanno dimostrato la loro azione antitumorale, soprattutto per il cancro al seno, al colon e alla prostata. È molto utile quindi inserire i cavolfiori nella propria dieta, come buona regola alimentare.

Gli isotiocianati contengono un atomo di zolfo, da cui deriva l’odore sgradevole che si libera nella cottura. Facilitano l’eliminazione delle sostanze tossiche e contribuiscono all’apoptosi, ovvero alla morte programmata delle cellule tumorali. Ma gli isotiocianati contengono anche il sulforafano. La sua azione anticancro è potente e si aggiunge a quella battericida contro l’Helicobacter Pylori, un batterio che causa l’ulcera e che contribuisce a sua volta alla comparsa dei tumori dello stomaco.

Fonte: AIRC, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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